Una risonanza magnetica potrebbe essere un punto di svolta nella lotta contro il tumore al pancreas. La DTI, risonanza magnetica con tensore di diffusione, sarebbe infatti in grado di individuare le lesioni quando ancora si trovano in stato pre-canceroso, permettendo quindi di intervenire con tempestività.
A fare la scoperta è stato un team di ricercatori portoghesi del Dipartimento di Radiologia della Fondazione Champalimaud di Lisbona, che ha lavorato insieme ai colleghi del Dipartimento di Patologia dell'Istituto di Ricerca e Innovazione sulla Salute dell'università di Porto. Il risultato è stato incredibile: lo studio, effettuato su alcuni esemplari di topi, ha dato esiti davvero molto incoraggianti.
Tumore al pancreas: una malattia che fa ancora paura
Allo stato attuale, il tumore al pancreas è una patologia ancora molto difficile da trattare. Nel 70% dei casi la lesione cancerosa si sviluppa nella testa dell'organo, per poi diffondersi. Stando alle stime riportate da Airc, nel 2022 sono stati diagnisticati 14.500 nuovi casi in Italia. Purtroppo, nonostante il progredire della medicina moderna, questa malattia è nota per essere quella con minor sopravvivenza a un anno dalla diagnosi e a cinque anni.
Si tratta di un tumore molto insidioso, che solitamente colpisce nella fascia d'età compresa fra i 50 e gli 80 anni. Nelle sue fasi iniziali non dà sintomi, e questo gli consente di avanzare inesorabilmente senza che il paziente si accorga di cosa sta accadendo. Al momento della diagnosi, il male si è spesso già esteso. A quel punto i segni più evidenti della malattia sono perdita di peso e di appetito, ittero, dolore addominale molto forte, nausea o vomito.
Il ruolo della risonanza magnetica con tensore di diffusione
La DTI è un esame che consente di acquisire immagini tridimensionali basandosi sull'analisi del movimento delle molecole d'acqua presenti nei tessuti. Si tratta di una tecnica sviluppata per rilevare eventuali cambiamenti nella parte bianca del cervello, ma i ricercatori portoghesi hanno deciso di sfruttarla per indagare sullo stato del pancreas.
Gli scienziati, guidati dai dottori Noam Shemesh e Carlos Bilreiro, hanno condotto la loro sperimentazione su alcuni esemplari di topi geneticamente modificati con tessuti di tumore pancreatico umano. Sono state esaminate le lesioni cancerose mediante degli esami istologici sulle cellule e, al contempo, sono state ricavate delle immagini mediante risonanza magnetica. I ricercatori hanno potuto avvalersi di uno scanner MRI da 16,4 Tesla che ha permesso loro di ottenere delle immagini molto dettagliate. Il risultato è stato che vi era corrispondenza fra gli esiti degli esami istologici e ciò che è stato rilevato con la risonza. In sostanza, la DTI può individuare lesioni precancerose.
Un secondo esperimento è stato poi condotto direttamente su tessuti umani: la corrispondenza è stata rilevata anche in questa occasione. Le lesioni pre-cancerose sono state facilmente distinte dalle cisti benigne.
"Credo che questo studio rappresenti una pietra miliare nella ricerca sulle lesioni pre-maligne del cancro al pancreas", ha commentato il professor Carlos Bilreiro, come riportato dal portale online News-medical.net. "Ora siamo in grado di rilevare queste lesioni negli animali e di comprendere meglio come si sviluppa il cancro al pancreas. Sappiamo anche che la DTI è altrettanto efficace nel pancreas umano.
Per quanto riguarda la sua applicazione clinica, saranno necessari ulteriori studi per adattare la tecnica al contesto clinico ed esplorare possibilità di intervento o di sorveglianza per le lesioni pre-maligne. Questo studio rappresenta quindi un primo passo verso la diagnosi precoce del cancro al pancreas con la risonanza magnetica, anche prima che il cancro si sviluppi", ha concluso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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