Il fascino discreto del segretario comunale

Il fascino discreto del segretario comunale

Ci voleva un'attenta ricerca della Scuola superiore della pubblica amministrazione locale (Sspal) per alzare il velo su una delle figure più importanti nell'assetto delle istituzioni locali: quella del segretario comunale. Colui che ancora oggi nelle province e nei comuni più grandi resta «il dirigente», l'unico in grado di pianificare adeguatamente l'attività amministrativa, ponendosi come punto di riferimento di tutti gli amministratori locali. Del suo ruolo si è parlato ieri alla Fiera del mare durante la presentazione del libro («I segretari comunali: una storia dell'Italia contemporanea») curato da Oscar Gaspari e Stefano Sepe. Moderatore dell'incontro Pierluigi Vinai, coordinatore della scuola interregionale Piemonte - Liguria creata dopo la legge Bassanini nel 1997. Compito della scuola la formazione dei futuri segretari comunali e, a partire dal mese scorso, anche quella di dirigenti e amministratori locali, sindaco compreso. Un'altra novità contenuta nella normativa di undici anni fa è la creazione dell'agenzia autonoma per la gestione dell'albo professionale dei segretari: un albo nell'ambito del quale sindaci e presidenti della Provincia, all'inizio del loro mandato, possono scegliere il proprio segretario, ripristinando quel legame di fiducia che la statizzazione aveva reciso. Un segretario, il cui accesso e la cui progressione in carriera, oggi avviene attraverso i corsi della scuola. Attualmente in Liguria nei 235 comuni della Regione operano 132 segretari, quindi pressapoco uno ogni due comuni, mentre a Genova (e Provincia) sono una quarantina.
«La figura del segretario comunale - spiega Alfonso De Stefano, vice direttore nazionale Sspal - storicamente non è cambiata, ma oggi deve dare risposte in termini manageriali, essendo i comuni ormai delle aziende al servizio della collettività». Per Luigi Sappa, presidente Ages Liguria (l'agenzia per la gestione dell'albo professionale) i segretari comunali all'inizio del secolo scorso «hanno svolto un ruolo fondamentale di alfabetizzazione istituzionale nell'Italia che si stava formando, avvicinando molti comuni al concetto di legalità. La figura del segretario, specialmente nei comuni più piccoli, non era meno importante di quella del medico condotto». Il ruolo di garante della legalità nei confronti di Comune e Provincia è più che mai valido ancora oggi, sebbene il contratto della categoria dal 2001 sia scaduto. «L'unico contratto ancora in lire è il nostro», dice Ettore Monzù, segretario del comune di Camogli e vice segretario nazionale dell'Unscp, l'Unione dei segretari provinciali.

Mentre si stanno concludendo in questi giorni le prove per accedere a uno dei 390 posti di segretario comunale previsti dall'ultimo concorso statale, il comune di Genova ha deciso di unificare la figura di segretario generale e quella di direttore generale come da più parti invocato. «Riteniamo superata la fase del direttore generale - afferma Mariangela Danzì, segretario generale del comune di Genova - perché il piano dettagliato degli obiettivi ormai è una prerogativa della giunta».

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