"Il fascismo non mi lascia fare il giornalista. Ma senza alcun motivo"

Pubblichiamo una lettera inedita di Mario Soldati del 1936 alla madre esposta alla mostra Non solo copertina. Proprio tutti i libri di Mario aperta al palazzotto di Orta San Giulio (fino al 23 giugno)

"Il fascismo non mi lascia fare il giornalista. Ma senza alcun motivo"
00:00 00:00

Cara mamma, dopo molti mesi il Comitato Regionale di Torino per la Tenuta dell'Albo Professionale del Giornalisti ha risposto alla mia domanda di essere iscritto nell'Albo del Giornaliati Professionisti, negativamente: «ostandovi le disposizioni contenute nel penultimo capoverso dell' art. 6 e dell'ultimo dell'art. 5 del Regolamento per la Professione del Giornalista». Questi due capoversi sono: uno 11 permesso del Prefetto di Torino, per chi non è iscritto al P.N.F.; l'altro «che non possono essere iscritti coloro che abbiano svolto una pubblica attività in contraddizione agli interessi della Nazione». Nel tempo stesso, nella lettera del Comitato, mi si avverte che io posso reclamare alla Commissione Superiore per la Stampa in Roma, presso il Ministero di Grazia e Giustizia.

Io naturalmente ho fatto subito il reclamo, accompagnato da L. 100, del reclamo, dai miei titoli, curriculum e tutte le formalita. Ti accludo il testo del reclamo. Ma stamane ho visto Amicucci, Direttore della Gazzetta e Membro della Commissione Superiore che esaminerà il ricorso. Egl1 mi ha detto di avere già insistito a Torino dicendo che 1o ero irreprochable, e che ero in ottimi rapporti col Ministero Propaganda, Sezione Cinematografia, etc. Ma hanno replicato dicendo che i0 non potevo essere iscritto per precedenti politici. Ora io non ho nessun precedente politico. Assolutamente. Ho detto ad Amicucci che mi spiego questo soltanto con la mia amicizia con Levi e coi Bonfantini.

Ma si tratta di amicizie di lunga data e di carattere, la prima esclusivamente artistica e la seconda di scuola e di famiglia. Niente altro. Che io sono indignato e sorpreso.

Amicucci mi ha detto che la Commissione si rivolgerà al Prefetto di Torino. Non può fare altro. Amicucci ha preso la cosa molto a cuore. E mi consiglia di agire subito, a fondo. È dunque essenziale che tu vada subito da S. E. il Prefetto. Subito perchè non c'è tempo da perdere: se no scade il ricorso. Amicucci ha insistito di fare in fretta, verrei io su a Torino a spiegare il mio caso al Prefetto, ma sono occupatissimo al film. È un film patriottico: su l' A.0. e il 30 di questo mese, affrontando i disagi di un clima infernale a Massaua dove dobbiamo girare, io parto. Se non sono andato giornalista nel1'Africa Orientale proprio perchè non ero iscritto all'Albo. Ma Quilici del Cor. Padano ha mie lettere, del gennaio 1935 (1) in cui chiedevo insistentemente di essere inviato. Ma molti chiedevano e, naturalmente, passarono aventi quelli che erano iscritti all'Albo. Insomma, io devo ottenere questo, se no sono pregiudicato in tutta la carriera giornalistica. E bisogna che si faccia di tutto al píù presto. È necessario far conoscere a S.E. 1l Prefetto la verità esatta. Tutto è li. Io non ho mai fatto niente ed è terribile che mi facciano delle difficolta.

Mi raccomando. Baci da
f.to Mario

Roma, giovedì dell' Ascensione
21 maggio 1936/XIV.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica