Agrigento - E' il momento delle lacrime e del dolore a Favara, per il funerale delle due sorelle di 3 e 14 anni morte a seguito del crollo della palazzina. Centinaia di persone hanno voluto rendere l'ultimo saluto a Marianna e Chiara. In chiesa moltissimi giovani e i compagni di classe di Marianna, che frequentava la scuola media. Oggi a Favara è lutto cittadino. Le bare delle due sorelle sono state sistemate davanti l’altare. A celebrare i funerali non è l’arcivescovo di Agrigento - che ieri aveva annunciato che avrebbe rinunciato a farlo, come forma di protesta - ma l’arciprete, don Mimmo Zambito.
Il parroco accusa i politici "Favara è un luogo generoso, ma disgraziato. A chi ha il potere chiediamo di guardare in basso, a chi nel popolo fa una fatica incredibile anche se con estrema dignità, alla famiglia Bellavia chiediamo di guardare in alto, a Cristo crocifisso". Sono le parole pronunciate dall’arciprete di Favara, Mimmo Zambito nella sua omelia davanti alle centinaia di persone che affollano la Chiesa Madre. L’arciprete, con la voce rotta per la commozione, ha invitato tutti a pregare per Mariannna e Chiara. Nelle prime file Giuseppe Bellavia e Giuseppina Bello, i genitori delle due vittime hanno seguito l’omelia sorretti da amici e parenti. La madre, straziata dal dolore ha più volte baciato le due bare, sistemate davanti l’altare. Carabinieri e uomini della protezione civile hanno chiuso i cancelli della Chiesa, stracolma in ogni ordine di posto, con tanta gente in piedi e decine di bambini, tra cui compagni di classe di Marianna. All’esterno, nella piazza di fronte la Chiesa, centinaia di persone assistono alla celebrazione funebre ascoltando le parole dell’Arciprete da alcuni altoparlanti. Al centro della piazza ci sono due auto funebri dove a conclusione delle esequie saranno trasferite le bare delle due sorelline. Durante l’omelia alcune persone si sono sentite male e sono intervenuti i volontari della protezione civile.
Il sindaco si difende "Sono stato ingiustamente additato come unico responsabile di questa tragedia", ha detto il primo cittadino di Favara Domenico Russello poco prima di entrare nella chiesa. "Io sono sindaco da due anni e mezzo appena e ho fatto tutto quello che doveva fare. Ho la coscienza a posto. Il procuratore di Agrigento Renato Di Natale ha detto che non c’è ancora nessun indagato perchè ancora non ha acquisito gli elementi investigativi di una prima valutazione". E a chi gli chiede se è già stato iscritto nel registro degli indagati come ventilato ieri, Russello replica: "L’iscrizione non è un atto dovuto, non si fa automaticamente. Ma si fa solo a seguito dell’acquisizione dei primi elementi indiziari. Mi potranno insegnare a fare il sindaco ma non l’avvocato penalista che è il mio mestiere".
Il vescovo ci stia vicino Poi, rivolgendosi
all’arcivescovo di Agrigento, monsignor Montenegro, ha detto: "In questo momento ci deve stare vicino". E sull’indagine: "Proprio perchè sono penalista conosco le procedure e so che chi ha responsabilità verrà chiamato a pagare".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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