La struttura granitica del Movimento 5 Stelle inizia a scricchiolare. Le espulsioni dei quattro senatori dissidenti hanno riaperto il nodo sulla democrazia interna e sullo strapotere (palese) di Beppe Grillo e (occulto) di Gianroberto Casaleggio. Nodo che ha ridato voce a ex grillini espulsi e che ha portato alla formazione di nuovi movimenti politici che alle prossime amministrative metteranno i bastoni tra le ruote agli stellati. Mentre si apre un nuovo fronte a Parma dopo il battibecco tra il comico genovese e il sindaco Federico Pizzarotti, il vice presidente della Camera Luigi Di Maio ha riapero un nuovo scontro con Giovanni Favia. Col risultato che l'ex grillino espulso da Grillo ha deciso di vuotare il sacco e di raccontare tutti gli altarini della premiata ditta Grillo-Casaleggio: dai soldi pubblici intascati per anni alla finta trasparenza sui fondi parlamentari.
Ieri Di Maio ha etichettato Favia "piccolo Fiorito". Il consigliere comunale bolognese ha ribattuto per le rime parlando del "grande fango", quello prodotto dallo stesso Di Maio nonché dalla "macchina comunicativa 5 Stelle (mantenuta con soldi pubblici) contro i quattro espulsi al Senato". "Mi viene sempre un gran dispiacere pensando a quello che è diventato oggi l’attuale 'partito agenzia' - ha spiegato Favia sul blog - per me era un sogno collettivo a cui avevo creduto e dato tutto me stesso in tempi in cui non c’erano soldi, voti o poltrone da vice presidente della Camera a disposizione". E proprio per questo ha deciso di vuotare il saccon con Alessandro Milan. A Funamboli su 7Gold ha raccontato tutta la verità sul "caro leader" e sul guru. "Casaleggio ha vissuto in larga parte grazie ai finanziamenti pubblici". Favia, che fu cacciato dal movimento nel 2012 dopo il fuorionda di PiazzaPulita in cui accusava l'ideolodo del M5S di essere una sorta di piccolo dittatore, parla dei soldi pubblici che Casaleggio percepiva dall'Italia dei Valori. "Quando Grillo lisciava il pelo a Di Pietro era perché Casaleggio, tramite Grillo, aveva trovato un cliente molto buono, da 700mila euro l'anno - ha continuato - coi soldi del finanziamento pubblico, finanziava sicuramente anche il Movimento. Senza dimenticare che prima lavorava per una società parastatale e l'ha fatta quasi fallire". E sui soldi pubblici anche i grillini, qualche problema, ce l'hanno. "I soldi sono un fattore importante per il M5S - ha spiegato Favia a Milan - oggi non sappiamo effettivamente quanto spendono con la diaria. Qualcuno mi racconta che c'è chi si paga la colf...". Insomma, all'interno del Movimento 5 Stelle non c'è trasparenza nella gestione dei fondi parlamentari: "Sul sito dove vengono elencati è pieno di voci generiche e senza giustificativi. Senza parlare della voce altro...".
Secondo Favia, Grillo e Casaleggio hanno creato "un movimento dicendo di voler ridare la politica ai cittadini", invece "si sono messi in mezzo ai coglioni a fare i padroni". "Oggi al Movimento piace essere governato, piace il comando dell'uomo forte", ha continuato l'ex stellato dando ragione a Corrado Augias: "Sono squadristi inconsapevoli. Li chiamo talebani, perché sono sempre con Grillo anche quando fa sciocchezze incredibili". Anche quando viene espulso un grillino dopo l'altro.
"Ne resterà soltanto uno", ha chiosato Favia ricordando gli ultimi strali contro Pizzarotti, il sindaco di Parma scomunicato da Grillo per aver organizzato un incontro coi candidati sindaci stellati. "Pizzarotti sarà il prossimo espulso - ha concluso - anche se cacciare via lui non è semplice come cacciare un parlamentare...".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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