Gli italiani quando si siedono a tavola devono avere la garanzia che quello che stanno per mangiare è di ottima qualità. Dopo l'ultimo clamoroso caso della mozzarella blu il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ha deciso di convocare d'intesa con il ministro per le Politiche Agricole Giancarlo Galan un tavolo tecnico per affrontare le problematiche legate alla tracciabilità della filiera e all'etichettatura degli alimenti.
«La sicurezza alimentare è una priorità dell'azione di governo. -assicura Fazio- L'obiettivo di questo tavolo è quello di accelerare le politiche messe in atto per rafforzare le misure di tracciabilità che consentano anche al consumatore di individuare tempestivamente l'origine dei prodotti».
Per quanto riguarda le mozzarelle blu l'azione di controllo prosegue su tutto il territorio nazionale con la collaborazione tra gli enti locali ed i Nas, i nuclei antisofisticazione, per rintracciare le partite di questi alimenti provenienti dalla Germania. Fazio è in continuo e stretto contatto con il procuratore Raffaeòe Guariniello e con la Commissione Europea per seguire l'evoluzione degli accertamenti in corso. Chi tra i consumatori volesse avere maggiori informazioni potrà ottenerle sul sito del ministero, www.salute.gov.it.
La Coldiretti intanto denuncia come non sia soltanto la mozzarella blu ad essere messa sotto accusa tra i formaggi provenienti dalla Germania. Poichè il sequestro di mozzarella blu riguarda anche il marchio Malga Paradiso per la Coldiretti si configura addirittura un triplo inganno per i consumatori che acquistano senza saperlo un prodotto che non ha nulla a che fare con le malghe alpine, pensano di mangiare italiano e si trovano nel piatto un prodotto tedesco e vedono il bianco del latte trasformarsi in un blu inquietante. La Coldiretti sottolinea che sono coinvolti nei sequestri le mozzarelle a marchio Land (vendute da Eurospin), Lovilio (vendute da Lidl) e Malga Paradiso (vendute da MD discount), tutte prodotte in Germania dalla ditta Milchwerk Jager Gmbh & Co, comunicati dal Ministero della Salute.
Il fatto che la scoperta dell'alterazione sia avvenuta in Italia e non in Germania dove la mozzarella viene prodotta è significativo della capillarità dei controlli sul mercato nazionale dei prodotti alimentari sul quale vigilano oltre un milione di verifiche ed ispezioni all'anno tra Nas dei Carabinieri, Istituto Controllo Qualità, Agenzie delle Dogane, Capitanerie di Porto, Corpo Forestale e Carabinieri delle Politiche Agricole, Asl, ai quali si aggiunge l'attività degli organismi privati. Ma gli importanti risultati delle attività di controllo vanno accompagnati da misure strutturali come il divieto ad utilizzare denominazioni ingannevoli (da prosciutto di montagna al formaggio di fattoria che non rispondono a verità) o l'obbligo di estendere al latte e a tutti i prodotti derivati l'indicazione in etichetta dell'origine per smascherare l'inganno del falso Made in Italy rischioso per la salute.
In Italia l'indicazione della reale origine per i prodotti lattiero caseari è obbligatoria solo per il latte fresco, ma - spiega la Coldiretti - non per quello a lunga conservazione, per lo yogurt, i latticini o i formaggi. Per questo va sostenuta in Parlamento l'approvazione del disegno di legge sull'etichettatura obbligatoria di origine degli alimenti che al Senato è già stato ampiamente condiviso sia in commissione Agricoltura sia in Aula. Un segnale incoraggiante è appena arrivato dal Parlamento Europeo che, sotto il pressing della Coldiretti, ha votato finalmente a favore dell'obbligo di indicare il luogo di origine e di provenienza per carne, ortofrutticoli freschi e appunto prodotti lattiero caseari. Una tappa importante per l'Italia perchè significa valorizzare il vero made in Italy in una situazione in cui tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle in vendita sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio indicarlo in etichetta
Gli italiani consumano in un anno ben 164 milioni di chili di mozzarelle acquistate nel 39 per cento dei casi nei supermercati, per il 26 per cento negli ipermercati, per il 14 per cento nei discount e per il 21 per cento nel dettaglio tradizionale o nelle superette, sulla base di una analisi della Coldiretti su dati Ismea che evidenzia nel 2009 un aumento negli acquisti familiari del 5 per cento rispetto all'anno precedente nonostante la crisi. La mozzarella è il formaggio piu' acquistato in quantità ed è presente sulle tavole di quasi sei italiani su dieci.
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