Fdi: "Capodanno da paura. Zone rosse, fallimento Sala"

Fratelli d'Italia e perfino i Verdi puntano il dito contro la giunta: "I limiti emblema di una città fuori controllo"

Fdi: "Capodanno da paura. Zone rosse, fallimento Sala"
00:00 00:00

«Milano, che fra poco più di un anno ospiterà le Olimpiadi, da capitale morale della Nazione è ormai diventata capitale della paura. E, a differenza di tante altre città europee, non avrà un concerto di Capodanno in piazza. Così resta ben poco da bere, ovviamente con moderazione, a differenza dei gioiosi anni passati... e molto da temere, fra baby gang e delinquenti solitari, in una notte buia e senza musica. Grazie alla giunta Sala per questo regalo». Lo dichiara Marco Osnato, deputato milanese di Fratelli d'Italia, commentando il modo in cui il capoluogo lombardo si avvia verso il 2025. «È il risultato delle politiche fallimentari di Majorino e compagni, che, invece di favorire integrazione culturale e armonia sociale con decisioni concrete, hanno soltanto riempito di soldi alcune associazioni amiche», prosegue l'esponente di FdI. «La sensazione di impunità è così diffusa che ormai i malintenzionati arrivano anche da fuori, fiduciosi nel bottino. Questura e Prefettura fanno il possibile per la sicurezza dei cittadini, grazie anche agli sforzi di Governo e Parlamento in favore della legalità. Ma senza l'attenzione quotidiana da parte degli enti locali, purtroppo, la situazione resta critica», aggiunge. «Tirèmm inànz nell'auspicio che ci sia luce dopo questa giunta, nel 2025 e ben oltre», conclude Osnato. A dire «peccato non ci sia il concerto di Capodanno», anche il Verde Carlo Monguzzi. «Abbiamo perso l'occasione di fare una festa di qualità per chi non può permettersi altro. Se il problema era il costo bastava rivolgersi a sponsor privati. Se il problema era la sicurezza siamo conciati veramente male», concorda. A rincarare la dose anche il senatore di Fratelli d'Italia, Sandro Sisler. «Il provvedimento delle zone rosse certifica il fallimento dell'amministrazione comunale». Ricorda che «per anni il sindaco e la sua giunta, chiusi nella loro bolla dorata della Ztl, hanno ignorato e minimizzato il problema della sicurezza, lasciando che interi quartieri di Milano sprofondassero nel degrado e nell'insicurezza. Oggi, mentre i cittadini subiscono gli effetti di questa gestione scellerata, il Pd - aggiunge - si limita a osservare passivamente, incapace di dare risposte concrete. La necessità di istituire zone rosse per limitare comportamenti pericolosi è l'emblema di una città fuori controllo, dove l'ordine pubblico è compromesso e le forze dell'ordine devono farsi carico di un peso che avrebbe dovuto essere prevenuto da politiche urbane e migratorie serie e lungimiranti». «Le cinque aree individuate - dal Duomo ai Navigli, fino alle stazioni di Centrale, Garibaldi e Rogoredo - sono simboli della crisi di sicurezza che colpisce tanto il centro quanto le periferie.

Un quadro disastroso che non nasce oggi, ma è il frutto di anni di inerzia e di negazione del problema da parte del Pd che ha sempre preferito ideologizzare il dibattito piuttosto che agire». E conclude: «È necessario un cambio di rotta deciso, basato su una visione politica che metta al centro il rispetto delle regole e la protezione della persone perbene».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica