«Che cos'è dunque il tempo? Se nessuno mi interroga lo so. Se volessi spiegarlo a chi mi interroga, non saprei spiegarlo». Dalle parole di Sant'Agostino è partita e si è ispirata la giornata celebrativa della Federazione Italiana Cronometristi svoltasi al Salone d'Onore del Coni alla presenza dei "cronos" di tutta Italia, delle istituzioni sportive, di campioni e giornalisti che hanno scritto pagine indimenticabili dello sport italiano.
Una storia lunga ben novant'anni per una Federazione che vive il ruolo di «testimone e custode» del tempo sportivo, con il compito di unico Ente sportivo al mondo riconosciuto da un Comitato Olimpico Nazionale per provvedere alla misurazione delle competizioni. Tradizioni che arrivano da lontano, fin dal nome cronometristi che deriva dalla mitologia greca, da quel dio Crono figlio di Urano e Gea che divorò i suoi figli per non essere detronizzato da uno di loro. Un concetto di «divorare» fortemente legato al tempo e ai cronometristi, che da 90 anni assistono alla frantumazione di record nelle varie discipline, al fianco dei più grandi campioni mondiali e sulle massime ribalte sportive, comprese quelle olimpiche in Italia di Cortina '56 e Roma '60.
Novant'anni nei quali la FICr, nata come Sindacato Italiano Cronometristi Ufficiali, ha dato un grande contributo alla tecnologia applicata al campo dello sport, garantendo, attraverso nuove strumentazioni e metodologie l'esatta misurazione delle competizioni sportive. 30.000 manifestazioni, 21 Comitati Regionali, 108 Associazioni e oltre 5.500 cronometristi: un bagaglio di competenze e professionalità che dal 3 novembre 1921 consente ai cronometristi di essere al fianco e al servizio dello sport del nostro Paese. Oggi è al centro di 30 discipline sportive ed è l'unico referente del Coni e del Comitato Paralimpico Italiano.
Ma la sfida più importante che attende la Federazione è il futuro, con la consapevolezza di aver imboccato una strada di crescita che fa guardare al prossimo traguardo, quello dei 100 anni, con la speranza di vedere assegnate a Roma le Olimpiadi del 2020. «Possiamo dire che la nostra federazione ha 90 anni e non li dimostra, siamo una realtà unica che punta al futuro - ha dichiarato il presidente Ficr Gianfranco Ravà -.
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