Ferrari-Mip, manager in pole position

Diego Luigi Marin

da Maranello (Modena)

Il modello Ferrari sale in cattedra come paradigma di eccellenza per la gestione e l’organizzazione aziendale. A insegnare i valori del fare impresa secondo i caratteri distintivi del Cavallino è da oggi il Mip, la Business School del Politecnico di Milano, che lancia nuovi percorsi formativi rivolti a figure manageriali internazionali, in virtù di una rinnovata collaborazione con Maranello, utilizzandone l’esperienza attraverso i casi di studio e le testimonianze dirette degli executive; e in parallelo avvia uno specifico master per il personale direttivo della Ferrari, 40 manager tra i più promettenti, allo scopo di ampliarne la formazione alle tematiche gestionali di avanguardia e alla nouvelle vague dell’innovazione di processo.
«Un vero scambio di valore - ha sottolineato Mario Almondo, direttore organizzazione e risorse umane della Ferrari - che lega università e impresa, e che da un lato getta le basi della competitività su fondamenta concrete, e dall’altro, tramite il nostro esempio vincente, dà alla conoscenza e alle valenze dello stile italiano un'immagine appropriata». I successi in pista e con essi l’intero management style all’italiana sono la metafora della capacità di vincere le sfide del mercato: come in un Gran Premio di F1, analisi complesse e decisioni cruciali in tempi rapidi, nonché capacità di adattarsi subito alle mutate condizioni del contesto, reagendo allo stress e canalizzando positivamente la tensione emotiva. «Sono qualità - ha affermato il direttore del Mip, Gianluca Spina - che fanno parte del Dna della Ferrari, e che rappresentano un patrimonio di conoscenze ed esperienze da comprendere e condividere». Anche con i manager provenienti da aziende di tutto il mondo, e in particolare dalla Cina, dove il Mip ha già intrecciato una collaborazione con l’Antai School of Management della Jiao Tong University di Shanghai, in cui svolgere i nuovi corsi, oltre a quelli previsti a Maranello. E sempre qui la Business School del Politecnico di Milano ha in programma percorsi formativi più brevi indirizzati agli executive italiani, significativamente titolati «Essere manager vincenti tra emozioni e razionalità». Quanto ai manager del Cavallino, i corporate master s’inquadrano nel programma Formula Uomo, che spazia dal training alla predisposizione di un ambiente di lavoro a misura del livello qualitativo della produzione.

Ogni anno l’azienda eroga oltre 120mila ore di formazione, avvalendosi anche di accordi con il Mit e l’Harvard Business School di Boston, nonché con l’Insead di Parigi. «Scegliamo e coltiviamo i migliori - ha concluso il direttore generale della Ferrari, Jean Todt - per continuare a vincere in pista e sul mercato, cogliendo sempre il meglio dagli input che giungono dall’esterno».

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