Fiat, referendum su Mirafiori il 13 e 14 gennaio I sindacati favorevoli all'accordo: "I sì all'80%"

Giovedì e venerdì prossimi saranno i giorni del giudizio per il futuro dello stabilimento torinese del Lingotto. Resta la linea dura della Fiom: "E' il referendum della paura. L'azienda ha fretta, non vuole nemmeno informare i lavoratori con le assemblee". Gli altri: "Scontata l'approvazione"

Fiat, referendum su Mirafiori il 13 e 14 gennaio 
I sindacati favorevoli all'accordo: "I sì all'80%"

Torino - Giovedì e venerdì prossimi saranno i giorni del giudizio per il futuro di Mirafiori. Il referendum sull’accordo per il rilancio dello stabilimento di Mirafiori si terrà il 13 e il 14 gennaio. È quanto si apprende da fonti sindacali, secondo le quali l’esito della votazione si potrà conoscere già nella serata di venerdì. I primi a votare sull’accordo raggiunto il 23 dicembre (non firmato dalla Fiom) saranno i lavoratori del turno di notte di giovedì 13 (che comincia alle 22 e si chiude alle 6 di venerdì). Poi voteranno i lavoratori del primo (dalle 6 alle 14) e del secondo (dalle 14 alle 22) di venerdì. Con tutta probabilità le urne si chiuderanno comunque prima delle 22 di venerdì e i risultati dovrebbero arrivare già in tarda serata. Nello stabilimento di Mirafiori sono occupate circa 5mila persone e in quella settimana dovrebbero essere tutte al lavoro (non è prevista cassa integrazione).

La linea dura della Fiom "È il referendum della paura". Lo ha detto Giorgio Airaudo, responsabile del settore auto della Fiom, a proposito del referendum. "La Fiat ha chiaramente premuto per anticipare il referendum - ha aggiunto Airaudo nel corso di una conferenza stampa - dispiace che i sindacati che hanno firmato l’accordo abbiano ceduto a questa pressione. Non verranno fatte le assemblee per informare i lavoratori e il referendum sarà tra il 13 e il 14, come se si avesse fretta". Secondo Airaudo, "è grave perché si vuol far votare i lavoratori non informandoli, ma solo sulla loro paura. Si vuole un referendum della paura che trovo illegittimo, perché, al di là degli annunci propagandistici, io non credo alla chiusura di Mirafiori".

Gli altri sindacati sicuri del sì I sindacati firmatari dell’accordo per Mirafiori si attendono una partecipazione al voto di circa il 95% delle tute blu delle Carrozzerie di Mirafiori con una percentuale di sì dell’80%: è la previsione che Fim, Uilm, Fismic, Ugl e associazione Capi e Quadri hanno formulato. La domanda che i lavoratori troveranno sulle schede elettorali deve ancora essere decisa (l’argomento sarà oggetto di ulteriori verifiche tra le organizzazioni), ma è probabile che la formula sarà semplice e che sia del tipo "Sei favorevole all’accordo firmato per lo stabilimento di Mirafiori?".

"Invito la Fiom - ha detto in polemica con i metalmeccanici Cgil, Maurizio Peverati, segretario della Uilm torinese - a fare un referendum abrogativo se non è d’accordo con il testo che abbiamo firmato". Si tratta di un’eventualità prevista dagli accordi del 1993, "gli stessi - ha sottolineato Claudio Chiarle, segretario generale Fim - che allora la Fiom rifiutò e che ora utilizza come baluardo da difendere".

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