Fido «disturba» perché abbaia C’è chi gli taglia le corde vocali

Quello che risulta veramente impressionante, anche per chi è abituato a scene non proprio idilliache, è andare sulla pagina del New York Times on line, cliccare nell'apposito riquadro, aumentare il volume delle casse e udire la voce di Nestlè, il cane che, invece di abbaiare, sussurra. Li chiamano "whisper dogs" (cani che sussurrano) e il titolo che il New York Times ha dedicato a questa vicenda è significativo: «Heel. Sit. Whisper, Good Dog». (Terra. Siedi. Sussurra, bravo cane.). Ai vecchi comandi tradizionali se ne aggiunge uno nuovo, dal tono sinistro. E il cane non può far altro che sussurrare, per quanti sforzi faccia, perché ha le corde vocali recise. Maltrattamenti? Bieche torture inflitte da persone sadiche a chi non può difendersi? Niente affatto. È tutto legale, tutto permesso, anzi suggellato da veterinari che, per primi, obbligano i loro cani a «sussurrare». Nestlè infatti è il cane del Dr. Mike Marder, un veterinario che ha fatto eseguire da un collega chirurgo l'intervento di «debarking» sul proprio cane e ha già dichiarato l'intenzione di far operare anche Truffle, l'altro cane di casa. La giustificazione di Marder è disarmante: «Non voglio noie con i vicini a causa di un cane che abbaia e disturba» ha dichiarato il veterinario «così gli ho fatto recidere le corde vocali».
Ora il professionista non dovrà più vedersela con i vicini alle riunioni di condominio a causa di quell'incrocio tra un terrier e un bassotto che rompe le scatole con la sua voce profonda. Ora riesce a malapena ad emettere suoni gutturali soffocati e così è tornata la tranquillità nell'elegante edificio dell'Upper East Side in cui il dottor Mader e la sua famiglia abitano. Peraltro i regolamenti condominiali in Usa sono molto più rigidi dei nostri e, in certi palazzi, sono addirittura vietate alcune razze di cani, ritenute più inclini a disturbare la quiete.
Il «debarking», o recisine delle corde vocali, è una procedura che ha una lunga tradizione negli Stati Uniti dove è ancora oggi legale in tutti gli Stati. D'altronde anche l'onichectomia (estrazione totale delle unghie) nel gatto è un intervento del tutto legale e assai gettonato presso le famiglie americane il cui interesse va, prima di tutto, al nuovissimo divano in pelle. L'americano medio non sopporterebbe mai che un gatto attenti, con i suoi artigli, al mobilio e all'arredamento. L'estrazione delle unghie dunque è un intervento all'ordine del giorno, mentre la recisione delle corde vocali sta perdendo terreno di anno in anno, soprattutto un numero sempre maggiore di giovani veterinari si rifiuta di effettuare l'intervento e la stessa popolazione lo giudica ormai un maltrattamento ingiustificabile. Così, sempre meno cani per fortuna sussurrano ed emettono i loro afoni «squeak», protetti da solide pareti e dall'omertà di chi ne conosce l'esistenza, ma se la tiene per sé. Chi invece sbandiera il proprio «dog whisper» è lo spacciatore, il delinquente che ama circondarsi di cani da attacco e difesa. E più sono silenziosi meglio è, ovviamente, come i loro scriteriati padroni.


Pare che vari Stati americani abbiano in previsione il divieto per questo tipo di mutilazione, anche se i veterinari sono divisi tra chi fa l'obiezione di coscienza e chi pensa, come la dottoressa Sharon Vanderlip, che si tratti di un'operazione eticamente accettabile, tanto che la esegue da trent'anni.
In Italia, e in Europa, è proibita, come il taglio delle orecchie e l'escissione delle unghie nei gatti. Per una volta l'America è meglio stia zitta. Oppure sussurri appena.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica