Fieg: no a misure punitive Tassa sui contenuti per il web

Nel rapporto sulla stampa presentato alla Camera gli editori denunciano lo stato di grave crisi con il crollo di vendite, pubblicità e fatturati. Accuse al governo: "Non è intervenuto per attenuare gli effetti di una congiuntura difficile ed ha soppresso le tariffe postali agevolate, con un pesante aggravio di costi"

Fieg: no a misure punitive 
Tassa sui contenuti per il web

Roma - La crisi si è fatta sentire in ogni settore, stampa compresa. Nel biennio 2008-2009 è stata, per l'editoria, "tra le più acute della sua lunga storia", con un fatturato complessivo in "forte arretramento". Lo rileva il rapporto sulla stampa in Italia 2007-2009 presentato dalla Federazione degli editori (Fieg) alla Camera. La caduta "particolarmente grave" dell’industria editoriale ha colpito gli introiti pubblicitari, accentuando squilibri gestionali che riflettono "ombre inquietanti" sulle prospettive del settore.

Problemi strutturali Nei primi mesi del 2010, infatti, "i motivi di preoccupazione non sono venuti meno - spiega la federazione degli editori - e sono tali da portare a considerare la situazione dell'editoria giornalistica ancora immersa in uno stato di crisi". I motivi sono riconducibili in parte a fattori di carattere strutturale e in parte a fattori prevalentemente di natura politica, derivanti da "un'azione di governo - sottolinea il rapporto - che non solo non è intervenuto per attenuare gli effetti di una congiuntura difficile e per allentare quei nodi strutturali che soffocano il settore, ma ha operato in senso contrario con la soppressione delle tariffe postali agevolate. Una misura che si traduce in un pesantissimo aggravio di costi".

I numeri della crisi Nello studio, la Federazione degli editori passa in rassegna tutti gli elementi della crisi che attanaglia il settore, dall’andamento negativo della pubblicità (+0.6% per i quotidiani nel primo scorcio del 2010, ma dopo il -16.4% del 2009, e -13.5% per i periodici) e delle vendite (-6% per i quotidiani nel primo trimestre dell’anno) alla contrazione del fatturato (-1.4% nel 2007, -4.5% nel 2008, -9% nel 2009) all’aumento dei costi di produzione.

Posti di lavoro a rischio "Purtroppo le iniziative riformatrici e di riassetto dell’editoria, più volte annunciate - aggiunge la Fieg - sono restate lettera morta", continua la Federazione. "Quel che è peggio, legittime richieste di sostegno economico in una fase congiunturale così drammatica avanzate dal settore in sede parlamentare sono state disattese. Ci si avvia pertanto verso un 2010 in cui i fattori di sofferenza aumenteranno, con il rischio di conseguenze drammatiche sul fronte dell’occupazione". 

La proposta: mini-tassa sui contenuti web Il presidente della Fieg, Carlo Malinconico, al termine della presentazione del rapporto ha proposto una "mini-tassa" per chi ha la connessione a internet e quindi si avvale dei contenuti anche editoriali della rete, che vada a sostegno del settore ancora in forte crisi.

Nel sottolineare che in Germania si è seguita una strada analoga con la creazione di una "tassa sul computer", Malinconico dice che la Fieg non immagina una misura di questo tipo ma piuttosto "abbiamo immaginato un prelievo di entità modesta, dal costo di un caffè al mese o giù di lì, per realizzare una dote di risorse che possa essere d’aiuto in questo frangente".

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