E figurarsi se Elvis smette di fare polemica. A 46 anni (quasi esatti) da quando è stato trovato senza vita si litiga ancora intorno a vita, morte e miracoli di uno dei simboli del Novecento. Nel bouquet dei litigi è appena arrivato il film tra poche settimane in concorso alla Mostra di Venezia che si intitola Priscilla ed è dedicato al rapporto tra Elvis e Priscilla Ann Wagner Beaulieu, nato per caso e sfociato in un matrimonio durato sei anni.
L'ha girato Sofia Coppola, che è la figlia del grande Francis Ford ma pure cugina del meno grande Nicolas Cage e questo già rende l'idea dell'intreccio talvolta tossico che accompagna la «Presley legacy», l'eredita di Presley. Nicolas Cage infatti ha sposato Lisa Marie, l'unica figlia di Elvis. Si erano conosciuti a una festa il 31 luglio 2002, dieci giorni dopo erano all'altare ma divorziarono il 26 maggio 2004. Lisa Marie si era sposata otto anni prima con Michael Jackson e le nozze avevano avuto la stessa data di scadenza: due anni.
Quindi il film sulla vedova di Elvis girato dalla cugina dell'ex marito della figlia di Elvis (morta il 12 gennaio a 54 anni) è il nuovo fulcro delle polemiche già da quando, poche settimane fa, è uscito il primo trailer. «Sembra un filmino del college, le scenografie sono semplicemente orribili» hanno commentato senza giri di parole i funzionari di Graceland, la leggendaria tenuta di Elvis che frutta ancora dieci milioni di dollari all'anno. Per non lasciare dubbi, gli imprecisati funzionari hanno anche bocciato il lavoro di Sofia Coppola, pure quello definito «orribile».
Anche la Elvis Presley Charitable Foundation non ha usato mezzi termini definendo il film «spazzatura» e chiarendo che «Priscilla vuole spremere ogni dollaro dal suo rapporto con Elvis». Naturalmente Priscilla, che Elvis chiamava «Cilla» e che oggi ha 78 anni, non ha trattenuto gli osanna: «Sono molto entusiasta, sono sicura che questo film trasporterà tutti in un intenso viaggio emotivo». Probabilmente l'entusiasmo dipende anche dal fatto che il film è l'adattamento del suo libro Elvis and me del 1985 e quindi le arriverà una ulteriore pioggia di diritti d'autore. Forse adesso Cilla, legata dal 2013 a un presentatore inglese di 25 anni più giovane, ne ha più bisogno di prima visto che giusto qualche giorno fa la Corte Superiore di Los Angeles l'ha estromessa dall'eredità di Elvis nominando Riley Keough, figlia di Lisa Marie, unica erede della fortuna Presley. Il processo era stato chiesto proprio da Priscilla dopo aver scoperto che la figlia l'aveva completamente cancellata dal testamento. Robe così.
Dopotutto il patrimonio di Elvis Presley è tuttora stellare. Al di là delle vendite discografiche (pari a circa un miliardo di dischi), contano soprattutto i diritti d'autore. Elvis era soprattutto un interprete ma il suo manager, lo spietato Colonnello Parker, fissò contrattualmente una percentuale (il 50 per cento) dei diritti di pubblicazione delle canzoni registrate da The Pelvis. In sostanza, chi pubblica un brano cantato da Elvis, paga la metà degli introiti agli eredi. Una fortuna pressoché eterna, tanto più che oggi il repertorio è più redditizio degli inediti. E poi c'è stato il successo del film Elvis girato da Baz Luhrmann (8 candidature agli Oscar 2023). In sostanza, nel 2020 il valore del patrimonio era compreso «solo» tra i 400 e i 600 milioni di dollari, secondo Rolling Stone. Ora riferisce Billboard anche grazie al film di Luhrmann il patrimonio di Presley vale più di un miliardo di dollari. Perciò i litigi sono inevitabili.
E magari si amplificheranno appena il pubblico e la critica di Venezia avranno iniziato a giudicare il film con Jacob Elordi nel ruolo di Elvis e Cailee Spaeny in quello di Priscilla. Il film che è coprodotto dall'italiana The Apartment, controllata al 100% da Fremantle, arriverà in sala negli States a ottobre e allora si capirà davvero la reazione della fedele e intollerante «fan base» di Elvis.
Nel frattempo, è tutto come al solito e i litigi,
le polemiche, le controversie hanno sempre lo stesso copione: da una parte la rockstar carismatica, decisiva ma debole e dall'altra la sua corte con un bagaglio di avidità e bassezze che neppure nei peggiori romanzi rosa.
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