Madrid - "Pensare ad una crisi di governo nel prossimo futuro significa confondere la speranza di qualcuno con la realtà", osserva Gianfranco Fini. Il presidente della Camera si dice convinto che "il governo continuerà a governare perchè ha una solida maggioranza parlamentare('rafforzata pure dal voto alle Europee') e che alla crisi non si risponde tornando allo statalismo, al protezionismo e all’indebitamento pubblico: si rischierebbe di trovarsi in una situazione di scarsa competitività".
La fondazione vicina ad Aznar Inaugurando il Campus del Faes, la fondazione legata al Partido popular spagnolo di cui oggi ha aperto i lavori con l’ex premier Aznar, Fini dice che "essendo sbagliate le politiche neoprotezioniste", la ricetta sta nella strada indicata 25 anni fa da Lord Dahrendorf: "Serve più ricchezza reale, vanno ridotte le diseguaglianze sociali e vanno aumentati gli spazi di libertà non solo degli uomini ma dei popoli".
Italia, situazione stabile Alla platea di economisti e di opinion leader Fini dice: "Non credo ci possano essere rischi o pericoli per la stabilità in Italia. Il rapporto tra Lega e Pdl attiene solo a questioni interne".
G8 E sul prossimo G8 osserva che "è davvero interesse non solo dell’Italia ma anche dell’Europa che il prossimo vertice allargato sia un successo", auspicando che la riunione dell’Aquila "possa definire quelle coordinate per regole condivise e margini di intervento per una ripresa economica basata sulla produzione della ricchezza reale".
Nucleare Infine il presidente della Camera dice la sua sul nucleare: "l’Italia non può prescindere da esso e le scelte dell’attuale governo sono sagge. Il governo con il ddl sviluppo tenta di recuperare un gap temporale e tecnologico".
Berlusconi e la gente "Per l’italiano le vicende personali sono relative alla sfera privata. Gli italiani giudicano il governo solo per quello che fa, non per le polemiche sul presidente del Consiglio" dice Fini rispondendo alla televisione di Stato spagnola che gli chiede come gli italiani considerino le polemiche sorte negli ultimi giorni sul presidente del Consiglio. "Tutti quelli che hanno responsabilità istituzionali - chiarisce - devono essere coscienti della necessità di comportamenti che siano rispettosi delle regole, dei sentimenti e degli stati d’animo del popolo. Tuttavia diffido di chi dà giudici morali. Sono questioni che attengono alla sfera personale: ognuno - conclude - risponde alla propria coscienza ed ai propri elettori". "Le ultime vicende dovrebbero insegnare a tutti, maggioranza ed opposizione, una cosa semplice: delegittimare o demonizzare Berlusconi non significa assolutamente riuscire ad intaccare il rapporto che egli crea con gli elettori. Questo è da 15 anni un elemento incontestabile. Non tutti riescono a capire perchè ciò accada, ma è quanto accade". Per il presidente della Camera è "eccessiva e pressochè quotidiana" la polemica di questi giorni sul presidente del Consiglio. "Una polemica - spiega - alimentata anche per ragioni comprensibili, visto che è più che naturale che l’opposizione cerchi di mettere in difficoltà il governo".
Il Pdl e An "Non ho alcun pentimento per il percorso di unità nel Pdl: eravamo già alleati da 15 anni, con valutazioni diverse ma anche con elementi comuni", spiega ancora ribadendo che "il Pdl è un progetto strategico che svilupperà effetti nel tempo". Quanto alla elezione del leader del partito dopo Berlusconi, "Il partito ha uno statuto democratico. Solo gli iscritti decideranno nel futuro chi sarà il leader. Questa è la considerazione più banale, ma anche la più giusta da fare". Fini sostiene che "chi voterà il leader non lo sa nessuno: le modalità di elezione saranno decise dagli organismi del partito quando sarà necessario. Il problema non è la modalità di elezione. Nello statuto c’è scritto chiaramente che il leader si elegge; nel tempo vedremo quando e come. Del resto, nei dieci anni che ho guidato An si sono fatti solo tre congressi perchè nessuno sentiva l’esigenza di eleggere un presidente diverso da me...".
"Io leader? Non è attuale" "Il problema lo affronteremo quando ci saranno le condizioni e la necessità di affrontarlo", taglia corto Fini rispondendoa una giornalista della tv spagnola che gli chiede se egli non sogni di diventare leader del Pdl.
Alla cronista che lo incalza più volte, il presidente della Camera risponde: "Nessuno può rifiutare a priori una responsabilità così elevata con la coscienza di quanto, appunto, elevata sia questa responsabilità".
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