Roma - "Fini ha detto fermiamoci tutti, facciamo prevalere il senso di responsabilità. Nelle prossime 48 ore si deve decidere se far prevalere gli interessi del Paese rispetto allo scontro tra i due oppure sfasciare tutto. Noi siamo convinti che ci siano i margini per una convergenza ma bisogna essere in due a pensarlo e soprattutto questo non può passare per l’indebolimento dell’altro". Lo afferma il capogruppo di Futuro e libertà alla Camera, Italo Bocchino, nel corso della registrazione della puntata di Porta a Porta.
Anche Fli nel vertice di maggioranza "Berlusconi deve decidere se la risoluzione è frutto di un asse con Bossi o di un vertice della maggioranza parlamentare. Un vertice è indispensabile perché non si è mai visto che due delle tre gambe propongano un documento mentre l’altro pezzo legge, sente e vota. Bocchino chiede anche che il gruppo di Futuro e libertà possa partecipare alla riunione della maggioranza per decidere il documento che il premier presenterà in aula mercoledì. Chiarendo poi l'importanza della questione: "Se non c’è un documento condiviso questo è un problema". A stretto giro di posta gli risponde Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato: "Ancora non lo so, dobbiamo decidere".
Una strategia per distruggere Fini "Attribuiamo a Berlusconi la strategia di distruzione di Fini, ma non tutto quello che scrivono Sallusti e Feltri". Così Bocchino torna sulla vicenda della casa di Montecarlo.
Lodo Alfano? Lo votiamo "Il lodo Alfano costituzionale - assicura Bocchino - lo votiamo, a prescindere da tutti i titoli del Giornale. Ma non si mettano in mezzo altre cose che rischiano di danneggiare anche un solo cittadino italiano".
Briguglio: vertice o Fli autonoma I finiani si irrigidiscono sulla richiesta di un vertice di maggioranza a tre (Pdl, Lega e Fli) prima del discorso programmatico del presidente del Consiglio mercoledì in aula. "Noi - dice Carmelo Briguglio - riteniamo necessario un vertice di maggioranza sui 5 punti programmatici da tenere con le forze che sostengono il governo prima del discorso del premier. In caso contrario - annuncia - ci riterremo liberi di valutare in modo autonomo le dichiarazioni programmatiche del presidente del Consiglio".
Ma le colombe finiane stoppano "Assistiamo, ancora una volta, a esternazioni che lasciano perplessi". È quanto dichiarano in una nota congiunta i parlamentari di Futuro e Libertà per l’Italia Mario Baldassari, Roberto Menia, Silvano Moffa e Pasquale Viespoli. "È bene allora precisare che, per quanto ci riguarda, le dichiarazioni e le valutazioni espresse da taluni esponenti di Fli rappresentano personali prese di posizione, trattandosi di scelte non preventivamente discusse e decise nell’ambito dei rispettivi gruppi parlamentari. Noi continuiamo a ritenere, soprattutto in questa delicata fase, che la via più difficile ma più utile per il paese resti quella del confronto responsabile e rigoroso, anche se aspro, sui temi che interessano la vita quotidiana di milioni di famiglie e di milioni di imprese. Si ha, invece, la sensazione che, per i toni utilizzati, si punti a ottenere l’opposto di quel che si chiede. Un comportamento quest’ultimo, del tutto speculare a quello di altri all’interno del Pdl".
Mpa, stessa richiesta I parlamentari dell'Mpa del presidente siciliano Raffaele Lombardo si associano alla richiesta dei finiani per un confronto preliminare nella maggioranza sulle comunicazioni del premier alle Camere di mercoledì e giovedì, per il rilancio del programma del governo. "L’Mpa - avverte il portavoce nazionale del Movimento Aurelio Misiti - non può accettare un piano per il Mezzogiorno scritto sotto dettatura della Lega nord. Il gruppo parlamentare autonomista orienterà il proprio voto in base alle dichiarazioni del governo e valuterà soprattutto gli impegni concreti per il Sud, che non potranno più essere soltanto annunci di principio, frutto di un accordo a due Pdl e Lega, come da tempo avviene. L’Mpa ritiene pertanto necessario un confronto preliminare sulla risoluzione, come richiesto da Futuro e Libertà".
Alfano: niente dimissioni spontanee La voce, o per meglio dire l'ipotesi delle dimissioni di Fini è circolata, ma è stata subito smentita dal portavoce del presidente della camera. "La ricostruzione della Stampa dal titolo Ecco la strategia di Fini è frutto della fantasia del suo autore - puntualizza il portavoce Fabrizio Alfano -. Compresi i virgolettati attribuiti al presidente della Camera". Il quotidiano di Torino aveva scritto che Fini sarebbe tentato dalle dimissioni per "marcare la differenza dal rivale" e "tenere uniti i suoi". Uno dei virgolettati smentiti è su Fini che si domanda: "E se mi dimettessi? Non ho colpe ma non sarebbe la prova di uno stile diverso da quello di Berlusconi?".
Capezzone: no al vertice "Saranno i prossimi giorni - dice Daniele Capezzone, portavoce del Pdl - a incaricarsi di dimostrare se, dopo le buone intenzioni, seguiranno anche i fatti. Ora, sta ai finiani la scelta: e non ci si potrà limitare ad approvare gli atti del governo, come i finiani hanno assicurato di voler fare". Ma il portavoce bolla come espressione "della politica più vecchia e logora" il vertice di maggioranza prima delle comunicazioni di Berlusconi al parlamento sul governo chiesto da Fli ed Mpa e invita il presidente della Camera a domandarsi se a lui "fa più danni Tulliani o Bocchino? Anche oggi - scrive in una nota il portavoce del Pdl- Bocchino ha fatto la sua parte: prima invocando un vertice secondo schemi propri della politica politicante più vecchia e logora, poi alludendo a una fantomatica volontà berlusconiana di distruggere Fini... A questo punto resta un solo fondamentale dubbio: ma a Fini sta facendo più danni Giancarlo Tulliani o Italo Bocchino? La gara tra i due sembra apertissima...".
Più possibilista Maurizio Gasparri. "Non lo so, non l’abbiamo ancora deciso". Così a Porta a Porta il capogruppo del Pdl al Senato replica a chi gli chiede se si terrà un vertice di maggioranza con Fli prima di mercoledì.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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