Marcello Chirico
Una lettera di scuse scritta questa volta dal segretario federale della Lega Nord, Giancarlo Giorgetti, ma firmata da Alessandro Cè, in modo così da permetterne la riabilitazione nelle sue funzioni di assessore alla Sanità e sanare così, una volta per tutte, la querelle. È stata questa lultima proposta avanzata dal Carroccio per risolvere il caso politico-personale che sta tenendo banco, dallo scorso agosto, in Regione Lombardia e per il quale finora non è stato possibile trovare una via duscita.
Da qui lidea della lettera di scuse proposta da Giorgetti a Forza Italia, missiva attraverso la quale il segretario padano avrebbe in pratica ammesso gli errori commessi da Cè (dalle risse in giunta agli attacchi, via stampa, al governatore) e formulato le scuse formali dellintero partito al governatore e alla giunta. In cambio, il Carroccio chiedeva il ripristino di Cè alla sanità.
Una lettera che è stata soltanto abbozzata, poiché non appena la coordinatrice azzurra Mariastella Gelmini ha informato Roberto Formigoni su questa ipotesi di soluzione la risposta del governatore è stata negativa: quella medesima lettera di scuse il presidente regionale vuole che sia solo ed esclusivamente Cè a scriverla di proprio pugno, a dimostrazione delleffettivo pentimento dellinteressato e come garanzia sul suo comportamento futuro. Ma Cè non è assolutamente disposto a scrivere una lettera del genere, così come Formigoni non intende indietreggiare di un passo dalla propria posizione. Morale: permane lo stallo. E, a questo punto, non si capisce fino a quando.
Anche perché, da parte dei vertici padani, non esiste al momento alcuna volontà di andare alla rottura con Formigoni. Nellultima cena svoltasi ad Arcore lunedì scorso, lo stesso Umberto Bossi avrebbe gettato acqua sul fuoco e promesso a Silvio Berlusconi che la questione regionale si sarebbe progressivamente sanata.
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