Una bambina che siede sul cingolo di un carro armato, con laria felice di chi sta sperimentando un gioco; ragazzine pelle e ossa che si tuffano in una piscina o, meglio, in quel che ne rimane, tra macerie e muri crivellati di colpi di mortaio; donne coperte fino ai piedi da burqa dai colori vistosi. Sono alcuni dei soggetti che hanno ispirato gli scatti di Pino Settanni, realizzati nellarco di un trentennio tra lItalia, i Balcani e lAfghanistan e di cui ora una selezione viene presentata nella mostra «Nabakab», alla galleria Hofficinadarte fino al 30 gennaio. Il titolo della personale nasce proprio dai luoghi visitati dallobiettivo dellartista (la parola «Nabakab» fonde infatti le iniziali di Napoli, Balcani, Kabul), pittore-fotografo capace di cogliere la poesia e la bellezza anche dove la miseria, la guerra e il degrado della violenza sembrano trionfare su tutto il resto. Risalgono al 75 e sono in bianco e nero le fotografie che riguardano Napoli, con i suoi «bassi». Immagini che emozionano e che fanno riflettere, come quella del bambino che la vita di strada ha forse fatto crescere troppo in fretta. Del periodo che va dal 98 al 2005 le istantanee (a colori) scattate in Bosnia, Kosovo, Albania e Afghanistan, durante viaggi compiuti anche grazie allospitalità dellEsercito italiano.
Settanni, che ha dichiarato di aver tradito sia la pittura che la fotografia e di essere quindi un «nomade» dellarte, errabondo da un genere allaltro, ha tratto dalle esperienze nei Balcani e in Afghanistan anche due filmati, che saranno proiettati in galleria per tutto il periodo della mostra. Hofficinad'arte, via del Vantaggio 3. Orario: 10.30-13 e 15.30-19.30, dal lunedì al sabato. Info: 06-3236208.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.