Francesca Scapinelli
«Un libro che nasce dallo stomaco». Così Francesca DAloja introduce il suo primo romanzo (Il sogno cattivo, Mondadori). «Scriverlo è stato necessario - confessa lautrice durante la presentazione del libro che si è tenuta ieri sera nella sede romana in via Sicilia della casa editrice - per liberarmi di tante cose che mi attanagliavano. Terapeutico e catartico».
La scrittrice, con un passato da modella e da attrice al fianco di registi del calibro di Marco Risi e Ferzan Ozpetek, ha fatto gli onori di casa in un incontro che aveva più il sapore della festa in famiglia che quello di un incontro letterario. A salutare il debutto narrativo della DAloja cerano, tra gli altri, Lucrezia Lante della Rovere, il regista Fabrizio Mosca, Alessandra Borghese, lo scrittore Edoardo Albinati, la giovane e brava attrice Valentina Cervi, la sua collega Iaia Forte. Sono intervenuti anche gli sceneggiatori Luca DAscanio e Federica Pontremoli, che hanno annunciato una riduzione cinematografica del Sogno cattivo. Salutato unanimemente dalla critica come uno degli esordi più interessanti della stagione, il libro della DAloja affronta il percorso tormentato di Penelope, tra drammi familiari, fughe da casa, incontri con personaggi ambigui e con terroristi pentiti. «Ho voluto riportare dattualità latmosfera di un periodo difficile - ricorda lautrice - come quello vissuto nella seconda metà degli anni Settanta.
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