Vienna È in carcere da due anni, ha 75 anni e non ne uscirà mai. E il mondo intero per lui ha una definizione unanime: mostro. Eppure non ha perso la voglia di stupire con le sue bizzarrie Josef Fritzl, luomo che per 24 anni ha tenuto segregata la figlia, lha stuprata in continuazione e lha messa incinta facendole partorire sei figli.
«Buongiorno, sono Josef Fritzl! Ma non c'è bisogno di presentarmi, sono famoso in tutto il mondo». Così nei giorni scorsi ha accolto nei giorni scorsi due reporter della Bild nel carcere di massima sicurezza di Stein, in Austria. Il mostro di Amstetten ha concesso la prima intervista dal giorno della condanna all'ergastolo, nel marzo del 2009. Ai giornalisti Fritzl ha parlato dei suoi giorni in carcere, passatempi inclusi (i telefilm) e della sua voglia di uscire dalla cella singola di 11,5 metri quadri in cui è rinchiuso.
Il papà mostro è rinchiuso in un carcere di massima sicurezza a Stein, non lontano da Vienna, dove sono concentrati i 90 criminali considerati più pericolosi di tutta lAustria. Gli è concesso passeggiare nel cortile per unora e mezza al giorno, ma ha ben pochi contatti con gli altri detenuti. Anche perché, scrive la Bild, la direzione del carcere nutre timori per la sua vita, visto che tra i detenuti il suo reato è visto come il più odioso. Fritzl non se ne cura e parla di tutto. Tranne di quel che provi per la figlia Elisabeth, per averla stuprata 3.000 volte e costretta a partorire in prigionia i figlia di un rapporto incestuoso. Mormora qualcosa «sullamore» e poi si chiude: «Su questo tema preferirei non parlare».
Su tutto il resto parla. Anzi straparla. I compagni di prigionia per lui non sono un problema. Anzi, racconta: «Molti vengono da me con le loro preoccupazioni. Sono un buono psicologo». E aggiunge: «Il mio sogno è di poter uscire ancora vivo da qui».
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