Le notizie non muoiono sulla carta, né nell'etere, né in Rete. Sopravvivono altrove. Dove, non si sa. Proviamo a immaginarlo.
LA NOTIZIA. L'inquietudine e la profonda angoscia, condizioni descritte da Fëdor Dostoevskij nelle sue opere con maestria senza pari, a Mosca oggi sono un «caso», ma non letterario. Con una decisione improvvisa e inattesa, è stata bloccata l'apertura prevista per domani di una nuova stazione della metropolitana moscovita, dedicata al grande scrittore russo, apparentemente perché al suo interno è decorata con mosaici ispirati ai suoi romanzi, ma considerati troppo «macabri e inquietanti» e che secondo alcuni potrebbero trasformare la nuova fermata in una «mecca per suicidi».
«Raskolnikov (il protagonista di «Delitto e castigo», ndr) chiude la metropolitana di Mosca» è il titolo di un quotidiano online russo, tra i molti media che riportano notizia e acceso dibattito, innescato in realtà dalla recente pubblicazione su alcuni blog di foto dei murales in marmo con commenti molto critici per l'atmosfera che restituiscono. Fino al parere di uno psicologo, Mikhail Vinogradov, che ha ammonito: «Queste opere potrebbero trasformare la stazione in una meta per suicidi».
Si tratta di grandi mosaici in marmo - nero, grigio e bianco - che raffigurano scene dei romanzi di Dostoevskij. Tra questi, due sono considerati particolarmente controversi: un uomo armato di ascia mentre uccide due donne, un altro con la pistola alla tempia che sta per suicidarsi. Entrambe immagini ispirate al «Delitto e castigo». E sebbene non sia stata fornita una motivazione ufficiale per il rinvio dell'apertura a data da destinarsi (era fissata per domani in occasione del 75º anniversario dell'inaugurazione della metropolitana di Mosca), una fonte vicina alla direzione ha ammesso che «è stato rilevato che i murales realizzati sono troppo macabri e violenti». E il responsabile, Dimitri Gaiev, non ha escluso che possano essere smantellati.
L'autore, lo scultore Ivan Nicolaev, è su tutte le furie: «Sputino pure sul mio lavoro - ha detto -, ma non su Dostoevskij. Il valore delle sue opere è riconosciuto in tutto il mondo e ora il piccolo borghese vuole correggerne lo spirito».
L'intero progetto, tuttavia non ha mai avuto vita facile: risale alla fine degli anni '80, ma i lavori sono stati più volte rinviati, fino al 2007, quando la costruzione della nuova fermata - che sorge nei pressi del luogo dove Dostoevskij nacque e visse a Mosca prima di trasferirsi a San Pietroburgo - ha preso il via, ma per essere poi nuovamente interrotta fino a circa un anno fa. E nel frattempo la stazione in costruzione è stata utilizzata come set per film dell'orrore. (fonte: Ansa, 14 maggio 2010)
FUORI DALLA NOTIZIA. Scende Dostoevskij, sale Moccia. Si è finalmente giunti alla soluzione del curioso caso letterario-urbanistico che da anni angustia i responsabili della metropolitana di Mosca.
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