FUORI DALLA NOTIZIA - Pompei lunare o frittata galattica?

Le notizie non muoiono sulla carta, né nell'etere, né in Rete. Sopravvivono altrove. Dove, non si sa. Proviamo a immaginarlo

Le notizie non muoiono sulla carta, né nell'etere, né in Rete. Sopravvivono altrove. Dove, non si sa. Proviamo a immaginarlo.

LA NOTIZIA. La scoperta, sulla superficie lunare, di una galleria con un diametro di 65 metri e una profondità di almeno 80 metri, fatta da astronomi tedeschi e giapponesi, ha dato nuova forza alle ipotesi per l'insediamento umano sul satellite terrestre.
Gli studiosi che fanno capo a Harald Hiesinger, dell'Università Vestfalica di Muenster, in Germania occidentale, e quelli guidati Junichi Haruyama dell'ente spaziale giapponese Jaxa, hanno notato una macchia inizialmente misteriosa in alcune foto effettuate dalla sonda giapponese «Selene». A un più attento esame si è poi rivelata un'apertura sulla parte occidentale della superficie lunare visibile, nella zona del cratere Marius. Probabilmente è una galleria lavica del tipo che si forma anche sulla Terra quando dopo un'eruzione vulcanica, per esempio, la superficie più esterna della lava può raffreddarsi prima del suo interno, dove il magma continua a scorrere. Questo tipo di formazione geologica era stata ipotizzata anche per la Luna, ma finora non ne era stata trovata conferma. I risultati di queste ricerche tedesco-giapponesi sono stati pubblicati ora sulla rivista specializzata Usa «Geophysical Research Letters» e anticipati oggi in Germania.
La Luna non ha atmosfera, per cui gli astronauti terrestri sulla superficie devono proteggersi da notevoli pericoli, come le enormi variazioni di temperatura (fino a 300 gradi tra giorno e notte), il rischio di essere colpiti da meteoriti, ustionati dai raggi solari non filtrati, oltre a dover combattere contro la mancanza di ossigeno. In una galleria di lava, invece, potrebbe essere portato dalla Terra un grande pallone che una volta riempito di atmosfera artificiale ospiterebbe senza troppi rischi esseri umani e strumenti di ricerca. Nessuno però ha finora visto da vicino che cosa ci sia in questa galleria. Immagini più precise sono attese ora dalla sonda lunare della Nasa americana «Lunar Reconnaissance Orbiter» (Lro) che ruota intorno alla Luna da giugno 2009, con l'obiettivo di individuare le riserve di acqua là esistenti.
La Nasa vuole tornare sulla Luna entro i prossimi 10 anni ed entro il 2025 costruirvi una stazione lunare. Non è chiaro se si servirà di una galleria come quella appena scoperta. «Le gallerie laviche lunari sono molto adatte a ospitare le future stazioni lunari - ha detto Haruyama - sia per ricerche sul posto oppure come avamposti per missioni spaziali avanzate». (fonte: Ansa, 28 gennaio 2010)

FUORI DALLA NOTIZIA. Quando ha rotto il guscio dell'«uovo lavico» lunare che gli astronauti della missione «Selen 7» hanno portato sulla Terra due settimane fa, il professor Yukio Oguchi per un attimo non ha creduto ai propri occhi. Ma poi ha esultato come un bambino davanti ai regali di Natale. «Era lui, capite?? Era proprio lui!!! Il feto di homo selenicus - ci ha detto il responsabile del progetto Lunar Life -. Fino a ieri era soltanto un'ipotesi, per quanto fondata su molti elementi che abbiamo raccolto negli ultimi dieci anni. Ma ora è una realtà. E possiamo finalmente dire che sulla Luna c'è vita umana. In quella zona della Luna, è accaduta la stessa cosa verificatasi sulla Terra in alcune occasioni, per esempio a Pompei, in Italia, nell'anno 79 dopo Cristo. Un'eruzione vulcanica ha... immobilizzato la vita di una comunità. E noi ora abbiamo il privilegio di poterla studiare. Sicuramente intorno al luogo del ritrovamento ci saranno altre uova con feti umani.

Si tratta soltanto di aspettare la prossima missione».
A chi gli fa notare che l'uomo non è oviparo, ma viviparo, il professor Oguchi risponde: «L'uomo terrestre. Quello lunare è tutta un'altra roba. E poi... non mi fracassate le uova, disfattisti».

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