Spazio eventi, galleria d'arte, ristorante e cocktail bar. Tutto in uno, in via Vezza d'Oglio 14, a due passi dal futuro Villaggio Olimpico e dalla Fondazione Prada. La location di circa 3mila metri quadrati è un ex deposito di ossigeno abbandonato per anni. Un pezzo alla volta. Mercoledì scorso è stato inaugurato «Lubna», ristorante e bar firmato dalla squadra di locale Moebius (fondato da Lorenzo Querci) che in via Cappellini si è appena aggiudicato la prima stella Michelin. Lo chef Enrico Croatti e il bar manager Giovanni Allario mirano anche qui a scalare le classifiche. La proposta? «Sapori di casa e Romagna». E «cucina su fuoco», dalla «lasagna su brace di legna» alle grigliate per tutti i tagli e cotture. C'è un filo conduttore tra piatti e drink list, visto che come spiega Allario, «al bancone è possibile sperimentare cocktail strutturati in modo nuovo, dove affumicatura, cottura o ingredienti bruciati sono i protagonisti». Rosmarino scottato, banane bruciate and so on.
«Magma» è lo spazio eventi che si sviluppa su una superficie di quasi 900 metri quadrati, più i 1.200 mq di cortile (che collegano tutte le funzioni, quindi locale e area mostre compresi). Visto che nella zona si sono trasferite o hanno traslochi in vista grandi griffe, «Magma» si prepara a ospitare sfilate ma anche convention, eventi aziendali.
Il terzo protagonista in via Vezza d'Oglio è «Scaramouche», 300 metri quadrati di una galleria d'arte nata nel 2009 a New York e trasferita ora a Milano dal fiorentino d'origine Daniele Ugolini, che in partnership con Simone Ferretti, promette di portare in Italia artisti internazionali sia famosi che emergenti. Il primo vernissage (inaugurato il 30 novembre) è dedicato a James Brown, scomparso nel 2020, ha lavorato al fianco di artisti come Basquiat o Keith Haring. «Scaramouche Gallery» si può visitare mercoledì, giovedì e domenica dalle ore 18 all'una di notte e il venerdì e sabato fino alle 2.
I founder dell'intero progetto sono Lorenzo e Alberto Querci, Francesco Sicilia e Natascia Milia, vengono chi dal mondo della ristorazione e chi dall'organizzazione di eventi, hanno unito le forze ciascuno con le proprie competenze per un progetto nuovo.
«É un progetto che parla di una Milano nuova, quella del futuro, e conserva la solennità della propria storia» spiegano. E infatti anche il recupero architettonico firmato dallo studio «q-bic» di Firenze ha lasciato le pareti volutamente grezze, per conservare un legame con il passato industriale del luogo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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