Gallerie a Palazzo Cicogna: in mostra tesori d'arte d'ogni tempo

Sei spazi dedicati a rarità antiche, barocche, settecentesche. Ma anche a opere contemporanee

Gallerie a Palazzo Cicogna: in mostra tesori d'arte d'ogni tempo
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Una bella occasione per riscoprire le bellezze nascoste del centro storico è l'iniziativa «Gallerie a Palazzo», l'opening annuale di un inaspettato distretto d'arte che si è sedimentato in questi ultimi anni. Il sito in questione è Palazzo Cicogna, edificio cinquecentesco di via San Damiano angolo corso Monforte, storicamente appartenuto al Sestiere di Porta Ticinese e ricostruito nell'allora Contrada de' Nobili, con una facciata a bugnato rustico, d'ispirazione toscana. Qui, nei due cortili e al primo piano, hanno sede sei gallerie di fine art che proprio in questi giorni hanno inaugurato con una grande festa il nuovo polo, mettendo in mostra i pezzi pregiati delle proprie collezioni.

Il distretto di palazzo Cicogna nasce con una forte impronta legata all'antico, grazie alla storica presenza di operatori di caratura internazionale come Salamon & C, specializzata in fondi oro e pale rinascimentali, Longari Arte Milano, specializzata in arte barocca e principalmente scultura, Giuseppe Piva Japanese Art, il più importante mercante italiano di antichità giapponesi, in particolare paraventi del Settecento e armature samurai originali.

Più legata al Novecento e ai contemporanei ma soprattutto alle grafiche e alle opere su carta è la galleria di Lorenza Salamon (la prima dell'intero percorso) che per l'occasione ripropone una prestigiosa serie di silografie realizzate da Paul Gauguin a Tahiti tra il 1892 e il 1893, accanto ad una serie di dodici paesaggi dell'eccellente pittore contemporaneo veneto Marzio Tamer. Chiudono il distretto gallerie più recenti come Studio Gariboldi, che presenta la mostra personale della scultrice contemporanea giapponese Aiko Miyawaki e Martelli Fine Art in collaborazione con NP Art Lab che espone una mostra dedicata alla ricerca sul colore con opere del Dopoguerra di Dorazio, Consagra e Benevelli. Trattandosi di gallerie di primissima fascia (in genere poco accessibili), la visita a Palazzo Cicogna rappresenta un'occasione per conoscere più da vicino soprattutto il mercato dell'arte antica e per ammirare da vicino piccoli capolavori sul mercato.

È il caso di Longari che mette in mostra un rarissimo mosaico del barocco romano, accanto a una selezione di sculture seicentesche in terracotta. Una sicurezza per gli amanti dell'arte medievale è Salamon, che pone all'attenzione di collezionisti e pubblico solo opere vincolate dallo Stato. Nel gruppo spicca la Madonna col Bambino di Filippo Lippi (1406 1469), in piedi entro un'elegante nicchia rinascimentale: la tavola è documentata da circa un secolo e ha fatto parte di alcune insigni collezioni, come quelle di due grandi storici dell'arte del primo 900 Charles Loeser e Bernard Berenson.

«Comprare un oggetto vincolato -spiega l'antiquario- vuol dire arricchire la propria raccolta privata di un'opera d'arte degna di essere esposta in un museo, e tutto questo a prezzi minimi rispetto a quelli consueti sul mercato».

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