«Gallina vecchia» fa sorridere Novelli, una grande riscoperta

Al Quirino una gustosa commedia «d’epoca»

Precorre i toni della commedia all’italiana anni Cinquanta e Sessanta la pièce Gallina vecchia, che ha debuttato ieri al teatro Quirino (fino a domenica 22 aprile). L’opera, scritta dal commediografo fiorentino Augusto Novelli nel 1912, viene sottratta al dimenticatoio per iniziativa di Piero Maccarinelli, che ne cura la regia ed è affiancato nell’operazione dagli interpreti Marina Malfatti, Luciano Virgilio, Simone Faucci, Alessio Sardelli, Claudia Coli e Angela Ravanelli.
La storia è quella di un amore maturo, come suggerisce un titolo proverbiale che ben si presta anche a sottolineare il valore di certo teatro di inizio Novecento a torto poco frequentato. Protagonisti sono la sora Nunziata, commerciante di Borgo San Lorenzo, rimasta vedova e sempre affezionata alla memoria del defunto marito, e il suo contabile e capo commesso Bitta. A scompigliare l’amore tra i due è la passione irrefrenabile che nasce nella merciaia per un giovane, a sua volta fidanzato della avvenente stiratrice che vive in affitto proprio dalla sora Nunziata. Sarà il denaro (e il desiderio di non coprirsi di ridicolo) ad avere la meglio sull’amore. Una scelta certo cinica, ma in un contesto, l’«Italietta» di provincia di inizio Novecento, pur sempre ingenuo e alla buona. La colonna sonora d’epoca è stata affidata a un fine conoscitore della canzone italiana qual è Gianni Borgna, ex assessore alle Politiche culturali del Comune. «Questo testo costituisce anche un’indagine sociologica precisa - spiega Maccarinelli - condotta in modo mai melenso e sempre sul filo dell’ironia. Ci permette di apprezzare l’abilità e lo spessore di Novelli, uno dei troppi autori italiani sacrificati sull’altare dell’esterofilia nonostante sia stato in grado di anticipare la stagione degli americani in Italia, perfino di tal Tennessee Williams». Il regista parla di un «testo mattatoriale, gran teatro sociale che delinea un ritratto alla maniera di Pratolini.

Per questo avvicinarla anche esteticamente a noi, toglierla dai primi anni del secolo e ambientarla negli anni del fascismo o nei primi anni dopo la ricostruzione, prima del boom economico, mi pare operazione pertinente».
Teatro Quirino Vittorio Gassman, via delle Vergini 7, biglietti da 16 a 30 euro. Informazioni: 06-6794585.

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