In "Gangs of Milano" il lato cupo della metropoli

Da venerdì 21 su Sky la storia sui conflitti multietnici che macchiano di violenza le periferie

In "Gangs of Milano" il lato cupo della metropoli
00:00 00:00

Certo è che, a vederla così, Milano mette proprio ansia. Un campo di battaglia su cui si confrontano i ricchi e annoiati giovani strafatti di cocaina e feste proibite del centro con le bande delle periferie che sopravvivono a colpi di furti, spaccio e botte. Fortuna che è tutta una fiction, è Gangs of Milano, la nuova serie Sky, otto puntate in prima visione dal 21 marzo su Sky e Now, sequel di quel Blocco 181 che ha portato sullo schermo il tema della banlieue del capoluogo lombardo. Una serie che si aggancia con la realtà, basta vedere i fatti del Corvetto o i pestaggi avvenuti di recente, ma in cui violenza e criminalità vengono portati all'esasperazione in un crescendo iper-realistico e adrenalinico.

Un mondo «multipolare» di contraddizioni che sta anche alla base del set: gli interni sono stati girati in gran parte a Torino grazie alla Film Commissione del Piemonte (mentre le vedute sono di Milano e il Blocco, il casermone-casa delle gangs, è alla Barona). A spiegare quel che appare una follia è Nils Hartmann, vice presidente Sky Italia: «Il fatto è che la Lombardia Film Commission ha un budget sottile, anzi lancio un appello perché ci si muova per produrre più cinema nella metropoli».

Milano o Torino che sia, per calarsi nella serie bisogna sprofondare nel male. Il regista Ciro Visco spiega: «Ovviamente noi non facciamo un lavoro documentaristico, però trovo che la città negli ultimi quindici anni si sia indurita e ci sia un arretramento sociale che spinge i più poveri ad abbandonarla o a sopravvivere in condizioni veramente difficili».

Con la colonna sonora del rapper Salmo (Snake), che è anche protagonista insieme ad Alessandro Borghi della sesta puntata che ha una storia a sé stante, la serie segue l'evoluzione dei personaggi di Blocco 181 e ne introduce di nuovi. Quindi ritroviamo il triangolo (non più) amoroso: Bea (Laura Osma), ragazza sudamericana a capo della pandilla di sole donne che controlla lo spaccio di droga; Ludo (Alessandro Piavani), che per vendicarsi entra nel giro rischiosissimo della feste in stile Terrazza Sentimento; Mahdi (Andrea Dodero), che, a capo del Blocco, deve tenere a bada bande rivali e sentimenti repressi.

Nel palazzone si afferma la Kasba, gang caotica fra trap e techno, al cui vertice ci sono Zak e Nael, interpretati dagli esordienti Fahd Triki e Noè Nouh Batita che possono raccontare davvero come si cresce nelle periferie («Mia madre - dice Noè - da piccolo mi legava le buste di plastica alle caviglie per camminare tra le siringhe»). Protagonista è anche la musica. Salmo: «Abbiamo usato un mix di elettronica e rap per dare una impronta a ogni episodio. Per me fare cinema è come Kryptonite, mi sono dovuto spogliare del mio ego».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica