Benvenuto-Morgillo, la Liguria guarda a Roma

Supporter divisi su fronti opposti che quotidianamente mandano la loro testimonianza d'affetto e stima verso due persone impegnate su due fronti delle istituzioni liguri. La corsa ai tagliandi sta premiando Fausto Benvenuto e Luigi Morgillo che si sono confrontati nella redazione del Giornale a 360 gradi, dai temi di attualità politica fino alle proposte da portare in una eventuale elezione parlamentare.
Ritorna Berlusconi. Il Pdl non si lancia nemmeno in primarie per scegliere i parlamentari, condividete la scelta?
Benvenuto: «Ho fatto nascere anni fa il circolo “Savona per Silvio” e da sempre sono leale alle scelte del partito. Non ne faccio un discorso di leadership, la nostra debolezza è la mancanza di un programma con il quale presentarci agli italiani. Sulla scelta delle candidature il metodo migliore lo avete scelto voi»
Morgillo: «Berlusconi è una risposta a due fattori: la vittoria di Bersani e la mancata realizzazione del progetto dei moderati. Il vero responsabile del ritorno in campo del Cavaliere è Casini che aveva promesso un Ppe italiano ma non è stato di parola. Al presidente dico, per la scelta delle liste, basta con le Minetti si premino competenze, impegno ed onestà»
Il capogruppo Pdl in Regione Melgrati vorrebbe in parlamento solo persone già elette sul territorio
B: «È un criterio, ma su tutto va premiata l'onestà. E poi la preparazione amministrativa non è l'unica che deve avere un deputato o senatore»
M: «Il canone ideale sarebbe il consenso ma quello lo si misura dopo il voto. Attenzione anche al corporativismo, a candidare troppe persone che hanno lo stesso profilo professionale per evitare che si inneschino altri interessi»
Se dai primi posti della classifica del Giornale passaste ai primi posti delle liste Pdl e arrivaste in parlamento su che fronte vi piacerebbe impegnarvi?
B: «Andrei convinto di affrontare temi scomodi ma necessari per il futuro del Paese. Lavorerei per eliminare le 14esime dei dipendenti pubblici, per tagliare del 10% le indennità dei dirigenti statali e abbassare gli stipendi dei professori accademici. In Italia con buste paga basse come in Portogallo abbiamo una classe dirigente che prende il doppio rispetto a Francia e Germania. Poi le pensioni: 900 euro per la minima con tetto massimo di 5.000»
M: «La crescita sia la parola d'ordine per il prossimo governo. L'obiettivo deve essere far aumentare i consumi lanciando una diversa politica fiscale, sì alla caccia all'evasione e no al terrorismo fiscale. Sarebbe anche il caso che in Italia si cominciasse a difendere l'industria nei comparti acciaio, energia e chimica»
E per la Liguria, quali sono i vostri piani?
B: «Io vengo da Savona che è la provincia più boschiva d'Italia: bene, abbiamo 48 guardi forestali, la Calabria ne ha 19mila. Allora dico, buoni sì, ma scemi no e andrei a Roma a chiedere 200 forestali, magari togliendoli a chi nel sud ne ha troppi: anche questo si chiama federalismo.

A questo aggiungo una lotta serrata all'immigrazione clandestina»
M: «ci vuole un piano per la difesa del suolo per evitare altre tragedie. Farei un'azione di difesa per le aziende del gruppo Finmeccanica e lotterei per una migliore distribuzione dei fondi per la sanità visto che in Liguria abbiamo la più alta percentuale di anziani».

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