La ruota delle Regioni finite sotto inchiesta si ferma anche sulla Liguria. Nel mirino della magistratura, ora, c'è la vicepresidente della giunta regionale Marylin Fusco di Italia dei Valori che ieri mattina si è vista perquisire gli uffici da due carabinieri del Noe, nucleo operativo ecologico, arrivati in piazza De Ferrari in borghese a metà mattinata. La visita dei militari era finalizzata ad acquisire documenti relativi alla realizzazione del porto Baia Verde di Ospedaletti, in provincia di Imperia, cantieri fermi dal 2011 e sul quale pende un'indagine della procura di Sanremo, coordinata dal pubblico ministero Maria Paola Marrali. Marylin Fusco, assessore con delega all'Urbanistica, è formalmente indagata insieme al direttore del dipartimento Pianificazione territoriale ed Urbanistica Pier Paolo Tomiolo. Per entrambi l'avviso di garanzia è per abuso d'ufficio e danno ambientale in concorso con il costruttore del porto di Ospedaletti Mauro Mannini. Il porticciolo di Baia Verde prevede da progetto la realizzazione di circa 330 posti barca e 1.000 camere di residenza turistica alberghiera.
La costruzione era iniziata nel 2007, ma nel 2010 i lavori si erano fermati per un contenzioso tra la ditta Fin.Im, concessionaria dei lavori, e l’impresa costruttrice Rosso. «Stiamo valutando se ci sono state delle irregolarità, sia di natura ambientale che di altro genere» ha spiegato il procuratore capo di Sanremo, Roberto Cavallone. La magistratura sta indagando per verificare se l’iter amministrativo per le opere a mare e a terra del portodi Ospedaletti siano state eseguite correttamente e perché i lavori si siano fermati. «In questi mesi abbiamo ricevuto numerosi esposti, sia dall’attuale amministrazione, che da un gruppo di cittadini, che chiedevano chiarezza» ha puntualizzato il procuratore.
I reati ipotizzati, appunto, sarebbero di violazione di norme ambientali e abuso d’ufficio. Alla Regione potrebbe essere contestato un parere fornito dal direttore del dipartimento Pier Paolo Tomiolo su richiesta di una delle parti. In ballo alcune opere da realizzare all’interno del Comune di Ospedaletti, comune in cui la Regione voleva far arrivare la pista ciclabile di Area24 e allo scopo aveva sbloccato soldi derivanti dai fondi Fas. Altri stanziamenti erano arrivati con i festeggiamenti per i 150 anni dell’unità d’Italia. La questione del parere era stata affrontata anche in una seduta di giunta regionale, che tuttavia non ha mai sulla materia emesso atti ufficiali. Anche perché si trattava di decidere chi, tra pubblico e privati, dovesse eseguire una particolare opera. L’inchiesta è partita nel maggio scorso con un blitz degli uomini del Noe nel cantiere di Baia Verde dove erano stati effettuati una serie di rilievi fotografici per fissare lo stato delle opere.
«Le carte sequestrate fanno riferimento al 2005 e 2006, cioè alla precedente giunta Burlando della quale non facevo parte- ha spiegato ieri Fusco - . Da parte mia c’è massima collaborazione con la magistratura perché venga chiarita la vicenda, non ho nulla da nascondere. È stato perquisito il mio ufficio perché questa vicenda riguarda il mio assessorato ma non sono stati assunti da parte mia provvedimenti che riguardano il porto di Ospedaletti. Io indagata? Nei miei confronti c’è un atto di garanzia ». L’esponente di Italia dei Valori ha anche rifiutato ogni possibile ipotesi di dimissioni dall’incarico in giunta ( «su cosa mi dimetto? Su atti che non ho assunto? Chi è indagato non è detto sia colpevole ») spiegando che è stata personalmente più volte, insieme a dei tecnici, ad effettuare sopralluoghi nell’area interessata per cercare di risolvere il contenzioso e permettere ai cantieri di ricominciare: «Su questa vicenda ci sono parecchi contenziosi tra la società Fin.Im e il Comune di Ospedaletti.
Il presidente Burlando mi aveva chiesto alla fine del 2010 di occuparmi della situazione per cercare di risolvere le problematiche che attenevano a questo rapporto tra il Comune e la società, considerato il fatto che c’erano delle opere in sospeso. Il mio compito- ha sottolineato Fusco - era far dialogare le parti coinvolte. Abbiamo sempre fatto questi incontri con gli uffici, è mio costume incontrare tutti gli imprenditori che mi chiedono appuntamenti ma sempre alla presenza dei miei uffici, quindi con dirigenti competenti».
Attualmente il porto di Baia Verde è poco più di uno scheletro.
Non è stata completata la diga foranea e delle opere a terra non esiste traccia. Da quando i cantieri ripartiranno serviranno almeno altri tre anni di lavoro per una stima di 80 milioni di costi per completare l’opera.
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