A Savignone per riscoprire le nostre radici

«Caro Lussana, rientro a Genova in tempo per inserirmi nell'atmosfera di Savignone, dove avrei piacere di partecipare come lo scorso anno. Leggo sia che saranno presenti diversi politici di ieri e di oggi, e sia che verranno ricordate cose e insegnamenti di tempi passati già emersi nella tua bella iniziativa». L'ultima - ma solo in termini di tempo - adesione è arrivata ieri mattina. Alberto Attolini, nostro affezionato lettore, che appena rientrato dalle ferie ha deciso di prenotare il suo posto per l'appuntamento ormai tradizionale a Savignone, Palazzo Fieschi, con la famiglia del «Giornale». Un incontro al quale hanno già aderito i «big» del Pdl, Michele Scandroglio, Matteo Rosso, Gianni Plinio, Giorgio Bornacin. Ma anche Andrea Cambiaso di Liguria Moderata che giusto da queste pagine ha lanciato un appello ai fedelissimi del suo movimento perché siano presenti «nell'unico posto dove si può parlare liberamente e seriamente di politica». Ma oltre a loro, ci saranno tanti, tantissimi lettori, gente comune, genovesi e non che hanno voglia di confrontarsi sul futuro del centrodestra, ovviamente, ma anche su temi meno politici e più umani. Come quelli delle «cose perdute»: per fare un viaggio con la memoria a quando da ragazzi si giocava con le fionde e si costruivano i telefoni con le scatolette di latta, per tracciare un parallelo tra il mondo di allora e quello di oggi, trovare la chiave per rendere migliore il presente con gli insegnamenti del passato. Nella vita di tutti i giorni, e perché no, magari anche in politica.
«A proposito di cose e insegnamenti passati - continua la lettera di Attolini - mi piace scrivere di un episodio che mi ha raccontato più volte mio padre, unico fornaio di un paesino tra i monti di Reggio Emilia e la Garfagnana, che aveva il solo torto di essere sulla Linea Gotica, sandwich tra i tedeschi che resistevano e gli alleati che avanzano, tanto da essere distrutto due volte. Quando finalmente tutto cessò, la popolazione affidò a mio padre e ad altri la ricostruzione del paese, e una delle prime sedute riguardava il rifacimento del ponte vitale che riallacciasse il paese alla vallata. Però prima della votazione arrivò dalla segreteria politica della città l'ordine di non votarne la ricostruzione, per beghe sorte a Reggio con altri partiti. La vicenda si concluse con il voto unanime di tutti i Consiglieri per rifare immediatamente il ponte, e la restituzione da parte di mio padre e di altri delle tessere elettorali che avevano dovuto prendere. Ecco, vorrei che a Savignone i cittadini ma soprattutto i politici riuscissero a far sentire gli uni agli altri quella stessa unità di intenti che lascia spazio solo alle singole diversità di metodo, per poter affrontare la ricostruzione delle tante macerie che abbiamo intorno. Discutendo di questo futuro più che dei bombardamenti che le hanno causate».


Ancora adesioni: quelle di Gian Luca Fois che ha già preparato un «canovaccio» di argomenti da trattare a Savignone e l'onorevole Roberto Cassinelli. All'incontro degli Amici del Giornale, ci sarà anche lui. Eccome.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica