Una riunione fiume cominciata alle quattro del pomeriggio e conclusasi solo in tarda serata nella residenza di Imperia dell'ex ministro Claudio Scajola. Intorno a lui si sono riuniti i fedelissimi alla ricerca di una soluzione dopo la rottura che si è consumata tra la corrente scajolana del Pdl e il partito a causa della composizione delle liste per Camera e Senato. Ad analizzare quanto sta accadendo nell'orbita del Popolo della Libertà, oltre a Scajola erano presenti il vicepresidente del consiglio regionale, Luigi Morgillo, il capogruppo in consiglio regionale Marco Melgrati, l'ex candidato sindaco di Genova Pierluigi Vinai, i coordinatori di Savona, Andrea Valle, e di Imperia, Marco Scajola, il presidente della Provincia di Savona, Angelo Vaccarezza, il sindaco di Sanremo Maurizio Zoccarato.
Cosa fare da oggi al 25 febbraio, il tema della giornata. Una risposta l'ha trovata prima di tutti Pierluigi Vinai che ha lasciato il vertice intorno alle 19 per un appuntamento famigliare spiegando che il suo impegno politico finisce qui: «Mi fermo, lascio la politica - spiega il segretario regionale di Anci Liguria -. Non farò mancare il mio voto al centrodestra ma da parte mia non ci sarà alcun impegno in campagna elettorale. Sono stanco, deluso ed anche arrabbiato: in questo momento non vedo prospettiva da nessuna parte, ancor peggio nell'area montiana. Siamo alla fine di un ciclo politico, una cosa simile l'ho vissuta quando morì la Democrazia cristiana».
Ma cosa è stato deciso dal resto del gruppo? Per ora nessuna decisione di scissione o di appoggio ad altre liste di centrodestra. Solo una attenta analisi dei fatti seguita dalla decisione di prendersi una settimana di tempo per attuare ogni decisione: «è chiaro che per come sono state composte le liste e per come il partito è gestito sul territorio il Pdl stia cercando di giocare a perdere - è l'accusa di Gino Morgillo -. Adesso cerchiamo di capire se in questa settimana ci sarà un passo indietro da parte del coordinatore regionale e del suo vice. Sarebbe una mossa utile a stemperare gli animi visto che buona parte della responsabilità ce l'hanno loro». Gli scajolani, quindi, fanno gli attendisti anche sulla decisione di creare un gruppo autonomo in consiglio regionale già lanciato da Morgillo con il nome «Popolo della Liguria» ma tornato in stand by.
A contestare le posizioni prese da questa parte del partito è, invece, il consigliere comunale di Savona Fausto Benvenuto che attacca le dichiarazioni di Angelo Vaccarezza e Franco Orsi che ieri avevano fatto sapere di essere pronti a sostenere altre liste: «Questo tentativo di exit strategy da parte di esponenti prestigiosi del partito - ha detto Benvenuto -rischiano di portarli all'espulsione dal Pdl».
Infine la voce dei giovani che non si riconoscono nelle liste proposte in Liguria «ma non ci strappiamo le vesti per l'esclusione di qualcuno - dicono dal coordinamento -. Restiamo comunque fedeli al Pdl perché altri si sono arresi, ma noi no».
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