Unioni civili ad Arenzano: approvato il registro inutile

Arenzano adotta il «Registro delle unioni civili». Mentre Genova tergiversa sul fascicolo relativo alle coppie di fatto inserito nel programma elettorale da Marco Doria (sulla scia del sindaco di Milano, Giuliano Pisapia), al comune di Arenzano, giovedì sera, è bastato un unico consiglio per approvarlo. Un consiglio lungo oltre 7 ore.
Ultimo punto all'ordine del giorno la proposta sulle unioni di fatto. Una proposta trasversale firmata da tre consiglieri della maggioranza di centrosinistra - tra cui l'assessore regionale allo Sport Matteo Rossi (Sel) - e due dell'opposizione, Gerolamo Valle e Luigi Cola. Si parte alle 18. Il dissenso verso le unioni civili è nell'aria. Gioca d'anticipo Marco Delfino (Udc e capogruppo di Centrosinistra per Arenzano) che a sorpresa presenta una mozione di sentimento «a favore delle situazioni di disagio economico e sociale che investono le famiglie di Arenzano». Ma: «siccome innanzitutto - premette Delfino - bisogna pensare al significato che si dà al termine famiglia», il consigliere legge per intero l'articolo 29 della Costituzione. Scandisce la frase «società naturale fondata sul matrimonio». Cerca di chiamare a raccolta i suoi alleati trasformando la mozione di sentimento in ordine del giorno. Niente da fare. I consiglieri sposati, divorziati, conviventi, cattolici e avvocati prendono la parola mischiando le carte della politica. «Felicemente sposato da 48 anni, ex Pci ed ex Pd (ora indipendente, ndr) ma veterocomunista nell'anima», si presenta Cola prima di leggere la proposta di regolamento «a favore di quelle formazioni sociali che per scelta o necessità non si concretizzano nel matrimonio». Lo scopo del registro delle unioni civili, conclude Cola, «è eliminare ogni discriminazione tra le famiglie tradizionali e quelle di fatto». Di «importante esortazione nei confronti dello Stato a fare proposte evolutive sulla famiglia» parla la consigliera di maggioranza Emanuela Nerboni. Ma per Giacomo Robello (Pdl) è una proposta che «crea confusione tra coppie sposate, registrate e di fatto». Vota contro anche Paolo Cenedesi (Lega) perché «nessuno schieramento ha inserito il registro delle coppie di fatto nel programma ben sapendo che molti elettori non avrebbero approvato». Non solo, aggiunge Cenedesi, «Arenzano certifica già all'anagrafe la convivenza affettiva tra persone che la dichiarano». Ma per il consigliere (e avvocato) Alessandro Albert (Pd) il registro diventa anche una questione processuale perché «darà la prova della convivenza e in futuro farà scattare dei diritti per il partner più debole». Per Albert i più interessati a questo registro «saranno gli omosessuali che potranno sancire pubblicamente il loro legame affettivo».

Si dichiara invece equidistante il sindaco Maria Luisa Biorci perché «il registro non dà alcun diritto reale alle persone». Insomma, interviene sul finale l'assessore alle Finanze Salvatore Muscatello, «rischiamo di deludere queste persone perché parliamo di aria fritta». Approvato con 8 voti favorevoli e 5 contrari. Due gli astenuti.

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