Khartoum - La giornalista sudanese Lubna Ahmed al Hussein, sotto processo in Sudan per avere indossato pantaloni, è stata condannata a 200 dollari di ammenda ma non a essere frustata. Ma lei non ci sta: "Non pago, meglio il carcere". E la polizia la interna nuovamente.
Niente frustate Un funzionario che ha assistito al processo, che si svolgeva a porte chiuse, ha detto che la giornalista "è stata dichiarata colpevole" e "condannata a una multa di 500 sterline" (sudanesi, 209 dollari). "Noi sappiamo che non è colpevole", ha detto anche il funzionario Yasser Arman, che è membro del Movimento popolare per la liberazione del Sudan. Secondo Arman la sentenza è anticostituzionale. In un primo tempo le autorità giudiziarie avevano prospettato addirittura una condanna a 40 frustrate come punizione per la sua tenuta, ritenuta non conforme al buoncostume islamico."È stata portata nel carcere femminile di Omdurman", la città gemella di Khartoum, ha detto Kamal Omar, uno dei suoi legali.
Il precedente arresto Loubna era stata arrestata all’inizio di luglio dalla polizia in un ristorante di Khartoum insieme ad altre 12 donne per tenuta indecente. La giornalista indossava pantaloni larghi e una lunga blusa.
Dieci delle donne arrestate sono state condannate a dieci frustate ciascuna, ma Loubna ha contestato l’accusa dando vita a una campagna pubblica per cambiare la legge. L’articolo 152 del codice penale sudanese del 1991 prevede una pena massima di 40 frustate per chiunque compia «atti indecenti».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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