La Giustizia si digitalizza. Almeno da Milano a Roma, da Genova a Padova, da Brescia a Verona, a Rimini. Poi toccherà al sud. Che significa? Che gli atti saranno messi on line, che le comunicazioni avverranno tramite mail certificate, che le date delle udienze saranno comunicate per posta elettronica, che gli avvocati potranno accedere a tutti gli atti che riguardano un loro cliente, proprio come i Pm. L'annuncio viene dato a palazzo Chigi dal ministro per la Pubblica Amministrazione dell'Innovazione, Renato Brunetta e dal ministro della Giustizia Angelino Alfano. Brunetta ricorda che uno degli obiettivi fissati dal governo era proprio la digitalizzazione della giustizia che oggi è «una realtà». «Si può navigare - spiega - negli atti presso la cancelleria Gip e del riesame di Roma, con un risparmio di carta, toner e tempo enorme, nonchè con un non trascurabile miglioramento della qualità del lavoro degli operatori della giustizia. E stiamo parlando del tribunale di Roma, il più grande d'Italia, forse d'Europa, forse del mondo». Questa pratica, dunque, verrà estesa ad ogni altra sede e quello che oggi riguarda solo le cancellerie del Gip dovrà diventare realtà anche nelle fasi successive del giudizio. Insomma, si potranno chiedere e quindi ricevere tutte le carte tramite la rete. E anche le trascrizioni degli interrogatori. Il che significa che gli avvocati non dovranno recarsi fisicamente alla cancelleria per prendere le copie cartacee.
Alfano sottolinea come in Italia «esistono due giustizie: quella delle polemiche, delle aggressioni su qualunque iniziativa e quella che è fatta per i cittadini, per migliorarne il rapporto. Noi ci occupiamo della seconda e stiamo realizzando un sogno. Abbiamo anche capito che non è necessario dare maggiori risorse per avere una maggiore efficienza, ma ottimizzare il lavoro».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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