Roma - Un disegno di legge costituzionale per
ripristinare l’immunità parlamentare, presentato alla Camera dal
deputato del Pdl Silvano Moffa, insieme al collega di partito
Antonino Foti. È stato lo stesso Moffa, secondo quanto si
apprende, a depositare il provvedimento e a consegnare oggi in
casella ai deputati la proposta che intende modificare l’articolo
68 della Costituzione.
Si prevede, tra l’altro, che nessun membro del Parlamento "può
essere sottoposto a procedimento penale" senza "l’autorizzazione
della Camera", salvo che sia "colto nell’atto di commettere un
delitto per il quale è obbligatorio il mandato e l’ordine di
cattura".
La mossa del deputato finiano E "eguale autorizzazione è richiesta per trarre in
arresto o mantenere in detenzione un membro del Parlamento in
esecuzione di una sentenza anche irrevocabile".
A proporre il ritorno all’immunità parlamentare che punta a
reintrodurre garanzie previste fino al 1993 è un deputato come
Moffa, già presidente della Provincia di Roma e secondo molti
vicino alle posizioni del presidente della Camera Gianfranco
Fini.
Autorizzazione a procedere L’articolo 68 della Costituzione, nella
proposta di Moffa, prevede che sia così sostituito: "I membri del
Parlamento non possono essere perseguiti per le opinioni espresse
e i voti dati nell’esercizio delle loro funzioni. Senza
l’autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun
membro del parlamento può essere sottoposto a procedimento
penale: né può essere arrestato o altrimenti privato della
libertà personale o sottoposto a perquisizione personale o
domiciliare, salvo che sia colto nell’atto di commettere un
delitto per il quale è obbligatorio il mandato o l’ordine di
cattura».
Si torna quindi all’autorizzazione a procedere anche solo per
sottoporre un deputato o un senatore al procedimento penale. Uno
scudo dunque che metterebbe al riparo i parlamentari dalla
possibilità di essere giudicati durante il mandato, a meno che
non vengano colti "nell’atto di commettere un delitto".
E ancora, "analoga autorizzazione è richiesta per sottoporre i
membri del parlamento ad intercettazioni, in qualsiasi forma, di
conversazioni o comunicazioni e a sequestro di corrispondenza.
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