«Giusto avere luoghi di culto per tutti»

Una moschea a Milano? Letizia Moratti preferisce non esprimersi. «Sua Eminenza non ha parlato in modo specifico di moschee - risponde il sindaco -, io sto al discorso che l’Arcivescovo ha pronunciato. I luoghi di preghiera forse vanno ancor prima ricercati dentro noi stessi». Una dimensione dello spirito che ovviamente non esclude edifici di culto: «È giusto che ci siano luoghi di preghiera per tutti coloro che desiderano esprimere e testimoniare la propria fede religiosa». Il sindaco era in prima fila alla celebrazione in onore di Sant’Ambrogio, accanto al governatore, Roberto Formigoni, al presidente della Provincia, Filippo Penati, al prefetto, al questore, ai rappresentanti dell’esercito. Sfilano a uno a uno dal proprio posto fin sull’altare, accanto al cardinale, chi a baciargli l’anello, chi a stringergli la mano.
Dopo la celebrazione il prefetto, Gian Valerio Lombardi, non si sottrae alla discussione sulla moschea: «Stiamo lavorando per quest’obiettivo. Non possiamo confondere i musulmani con i terroristi, è anche la posizione del Vaticano». Invita all’apertura Formigoni, sia pur con l’attenzione a non perdere la propria identità e a non cedere a mescolanze: «Il cristiano non ha paura di dialogare con nessuno, sapendo che il dialogo serve non a trovare il punto mediano di compromesso ma ad avvicinarti di più alla verità».

Luoghi di preghiera dedicati all’Islam trovano favorevole Penati: «Credo che questo sia uno dei passi in avanti che questa città deve fare per dimostrare la sua capacità di riaprire il dialogo. Ritengo che questo sia un dato di civiltà».

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