Governo, Aldo Brancher ministro al Federalismo L'opposizione all'attacco: "Scelta sconcertante"

Ministro per l’Attuazione del federalismo è la dizione del nuovo ministero senza portafoglio la cui titolarità verrà assegnata all’attuale sottosegretario alle Riforme Aldo Brancher. Il Pd: "Duplicano le poltrone". Ma Tremonti assicura: "Un dicastero molto low cost"

Governo, Aldo Brancher ministro al Federalismo 
L'opposizione all'attacco: "Scelta sconcertante"

Roma - Ministro per l’Attuazione del Federalismo. Sarà questa la dizione del nuovo ministero senza portafoglio la cui titolarità verrà assegnata all’attuale sottosegretario alle Riforme Aldo Brancher. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha firmato, su proposta del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, il decreto di nomina di Brancher. Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, fa sapere che il nuovo ministero sarà "low cost, molto low cost".

Brancher ministro per il federalismo L’esponente veronese del Pdl, uomo di raccordo tra Silvio Berlusconi e la Lega, già oggi lavora a strettissimo contatto con Umberto Bossi e Roberto Calderoli, gestendo con i ministri leghisti partite come il federalismo fiscale, la Carta delle Autonomie, le riforme istituzionali: con la promozione a ministro, Brancher dovrebbe vedersi assegnata specificatamente la delega all’attuazione concreta della cornice costituzionale già in essere con il Titolo V della Costituzione. In particolare, si spiega, il punto principale che il nuovo ministro dovrà affrontare è l’attuazione dell’articolo 118, che delega ai Comuni e a Regioni, Province e Città Metropolitane lo svolgimento delle funzioni amministrative. Peraltro, proprio al Consiglio dei Ministri di oggi verrà esaminato il ddl costituzionale che modifica gli articoli 41 e 118 della Carta, impegnando i vari livelli di governo ad estendere l’autocertificazione in tutti gli ambiti dove sia possibile, riducendo allo "stretto necessario" i limiti all’iniziativa economica nel settore dell’urbanistica.

Interrogazione urgente dell'Idv "La nomina a ministro di Brancher è un atto per il quale abbiamo già depositato un’interrogazione urgente al Governo affinchè il premier venga a riferire sulle reali ragioni per cui si è inventato questo nuovo dicastero, dopo che c’è già quello della Semplificazione e dopo che di federalismo se ne sta occupando direttamente il ministro Calderoli", ha reso noto il presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. "Una ragione ci doveva essere - ha continuato Di Pietro, arrivato a Bologna per partecipare alla campagna referendaria dell’Italia dei Valori - ci deve essere e c’è. Si tratta di vedere se la ragione maggiore sia quella di ringraziare Brancher per ciò che ha fatto o per ciò che non ha detto nella prima Repubblica o per ciò che ha fatto e ciò che non deve dire in questa Repubblica".

Il Pd va all'attacco "La nomina del sottosegretario Brancher a ministro per il Federalismo, è una inutile duplicazione di poltrone e un affronto agli italiani a cui vengono chiesti dal governo enormi sacrifici", ha accusato Davide Zoggia, responsabile Enti locali del Pd. "Vorremo capire per quale motivo, esistendo un ministero per i rapporti con le Regioni, sia stato nominato un ministro per il Federalismo. Probabilmente dopo la manovra, che ha tolto risorse e speranze alla riforma federale, si è deciso di dare un contentino a Umberto Bossi con la nomina di un uomo di cerniera tra l’azienda Berlusconi e la Lega". "Di fatto - ha concluso Zoggia - è stato istituito un simulacro per dare agli elettori leghisti l’illusione che si intenda veramente procedere sulla strada del federalismo. Si tratta solo dell’ennesimo spreco, un’inaccettabile presa in giro di un governo che, ogni giorno, trova un escamotage per sfuggire alle proprie responsabilità".

Donadi: "Una barzelletta" "Si sentiva proprio la mancanza di un altro ministero 'barzelletta'. La nomina di Aldo Brancher non serve ad attuare il federalismo, ma a riequilibrare i rapporti di potere all'interno del governo, ormai sempre più spostato verso la Lega", ha attaccato il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi. "Il governo - aggiunge Donadi - si riempie la bocca di tagli agli sprechi, riduzione dei costi della politica e quello che fa nel concreto è la moltiplicazione delle poltrone.

La solita pagliacciata di questo governo che pensa solo all'immagine. Crea il ministero per l'attuazione del federalismo proprio mentre con la manovra azzoppa questa riforma fondamentale per la modernizzazione dello Stato".

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