Albania, il governo tira dritto: "Supereremo ogni sentenza irragionevole"

Il protocollo sull'Albania prosegue, lo conferma il premier Meloni: "Pronta a lavorarci giorno e notte". Crosetto: "Avete visto tutti cosa significa trovarsi contro una magistratura militante che cerca di bloccare le scelte del Governo"

Il centro migranti italiani nel porto di Shengjin, in Albania
Il centro migranti italiani nel porto di Shengjin, in Albania
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Il governo di Giorgia Meloni crede fermamente che il patto Italia-Albania possa essere un tassello importante nella gestione dei migranti. E ci credono anche in Europa, visto l'interessamento degli altri Paesi e l'appoggio, anche se cauto, dei vertici europei conferma che questa potrebbe essere una strada percorribile. È in questa direzione che l'esecutivo intende lavorare, lo ha spiegato molto bene il presidente Meloni nel corso della chiusura della campagna elettorale di Marco Bucci in Liguria. Si è detta "pronta a superare ogni sentenza irragionevole". Il protocollo, ha sottolineato, "desta interesse a livello internazionale ed europeo" e il premier, con determinazione, ed è "pronta a lavorarci giorno e notte" per raggiungere l'obiettivo: "Supereremo ogni interpretazione forzata delle norme, ogni tentativo della sinistra di chiedere il soccorso esterno perché incapace".

In questa direzione va il Consiglio dei ministri che si è tenuto lunedì, con il quale la lista dei Paesi sicuri è stata determinata per decreto, per evitare altri blitz. "All'indomani dell'ennesima sentenza con la quale alcuni giudici bocciano il trattenimento dei migranti ai fini del rimpatrio, e fanno trasferire dall'Albania all'Italia migranti che arrivano da Paesi sicuri, un giudice manda ad altri una mail nella quale c'è scritto: 'Meloni non ha inchieste giudiziarie e non si muove per interessi personali, ma per visioni politiche. E questo la rende molto più forte e rende molto più pericolosa la sua azione'. Ringrazio e confermo", ha dichiarato il premier. Io, ha proseguito, "non agisco per interesse personale, agisco per convinzione, so di essere un problema per questo per alcuni, ma non per la maggioranza". E si è detta sicura di non esserlo nemmeno "per la stragrande maggioranza di magistrati che vogliono solo poter fare bene il loro lavoro e non ne possono più delle correnti politicizzate della magistratura".

Concetti simili sono stati espressi dal ministro della Difesa, che si è collegato in streaming all'evento "2 anni di governo Meloni" che si è tenuto a Bari. Guido Crosetto ha ricordato alla platea che "Sembrava impossibile far accordi con i Paesi di provenienza" dei migranti per contrastare la migrazione irregolare ma, ha sottolineato, "siamo riusciti ad abbassarla praticamente del 50 per cento, a rimandare indietro persone". Questo, ha aggiunto, "lo facciamo con difficoltà? Lo facciamo come vorremmo? No. Avete visto tutti quelle che sono le difficoltà".

Tutti hanno visto, ha proseguito rivolgendosi alla platea, "cosa significa trovarsi contro una magistratura militante che cerca di bloccare le scelte del governo". Noi, ha detto rivolgendosi al lavoro del governo, "viviamo un'epoca difficile come questa e corriamo con una zavorra attaccata. La zavorra di un Paese che ha paura di cambiare".

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