«L'ho detto e lo ripeto: non intendo fare respirare la mafia. Se qualcun altro vuole farla respirare, è un problema di quel qualcuno». Andrea Delmastro delle Vedove, sottosegretario alla Giustizia, alle otto di ieri sera replica così alla valanga di critiche che gli è piovuta addosso (richiesta di dimissioni comprese) da parte delle opposizioni. A scatenare prima Matteo Renzi e a seguire un'altra sfilza di esponenti del centrosinistra, una frase detta dal sottosegretario FdI presentando un nuovo mezzo blindatissimo della polizia penitenziaria per il trasporto dei detenuti più pericolosi: «Far sapere ai cittadini chi sta dietro a quel vetro oscurato, come noi sappiamo trattare chi sta dietro quel vetro oscurato, come noi incalziamo chi sta dietro quel vetro oscurato, come noi non lasciamo respirare chi sta dietro quel vetro oscurato, è per il sottoscritto una intima gioia».
Davvero, onorevole, lei vuole far morire asfissiati i detenuti durante il trasposto? «Anche mio figlio di otto anni - replica Delmastro - avrebbe capito che quella era una metafora. Io ho detto una cosa precisa: che la musica è cambiata, che a nessun mafioso verrà più permesso di utilizzare le falle del sistema penitenziario per cercare di fuggire, di tornare a comandare e a delinquere. Le dico di più: questo è solo l'inizio, tante ne dovrete ancora vedere».
Tra le accuse che vengono lanciate contro Delmastro, quella di avere cinicamente trascurato le condizioni di sofferenza e di degrado che vivono i detenuti, e che portano a ondate di suicidi. «Ma cosa c'entrano i detenuti comuni! Le auto che abbiamo comprato sono destinate solo ed unicamente al trasporto di detenuti chiusi al 41bis e nei reparti di alta sicurezza, sono un investimento in alta tecnologia per proteggere gli operatori della polizia penitenziaria dal pericolo di attacchi per fare scappare gli esponenti della criminalità organizzata. È questo che dà fastidio? ».
Le trentasei SsangYong Rexton Dream e-XDi220, di cui diciotto già operative, sono destinate al Gom, le «teste di cuoio» della polizia penitenziaria. Tra le dotazioni, «tre telecamere all'interno dell'abitacolo rimandano le immagini su due monitor; chiusura della cellula detentiva automatizzata e temporizzata; blocca manette, blocca porte e blocca arma gestibili da consolle» e altre diavolerie.
L'acquisto viene annunciato sul sito del ministero ma a rubare la ribalta alle supercar arriva la frase di Delmastro sul «togliere il respiro», seguita dall'indignazione corale della sinistra, «si vergogni», «si dimetta», «inumano», «indecente», «ignorante. E lui: «Siamo solo agli inizi. A qualcuno dà fastidio che si tolga alla mafia il suo spazio vitale».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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