La nuova Stellantis del post Carlos Tavares cerca di ricucire i rapporti con il governo e, per questo, mette in campo un «forte impegno in Italia: 2 miliardi di investimenti nel solo 2025, oltre a 6 miliardi di acquisti da fornitori che operano nel Paese». Parola di Jean Philippe Imparato, responsabile europeo del gruppo, il quale ieri ha ribadito che ci mette la sua faccia. Per poi aggiungere: «Odio le promesse non mantenute e non voglio essere smentito dai fatti». Chiaro il riferimento all'atteggiamento tenuto dall'ex amministratore delegato Tavares.
Al tavolo di ieri presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy, il manager italo-francese ha però anche ricordato che «Stellantis è il gruppo industriale che ha investito di più in Italia: 10 miliardi nel 2021-2025, che salgono a 40 miliardi considerati anche gli acquisti da fornitori operanti nel Paese». Nessuna richiesta di aiuti pubblici, inoltre, in linea con la strategia annunciata dal ministro Adolfo Urso dal 2025, ovvero stop agli incentivi e sostegni solo alle produzioni sul territorio italiano. «Tutti gli investimenti saranno finanziati con risorse proprie di Stellantis», ha precisato Imparato. Quindi, rivolto a governo e parti sociali, ha rassicurato: «Gli stabilimenti italiani rimarranno attivi: e già dal 2026 la capacità produttiva crescerà grazie ai nuovi modelli. Stellantis deve fare squadra con l'Italia per affrontare le sfide esistenziali che affrontiamo e sottovalutate da alcuni in Europa».
I punti essenziali del Piano Italia 2025-2030 vedono, innanzitutto, la conferma del ruolo centrale di Mirafiori che ospiterà anche il quartier generale della regione Europa Allargata, diretta dallo stesso Imparato. In altre parole, Mirafiori sarà il centro centro globale della divisione veicoli commerciali, al momento unico sito al mondo per i test di sviluppo delle batterie elettriche e hub produttivo della nuova generazione della 500 ibrida e della futura 500 elettrica. Sempre a Torino sarà realizzato, a partire dalla fine del 2025, il modello ibrido sull'attuale 500 nel mentre viene confermata la nuova generazione fino al 2032-2033. E continueranno le produzioni di cambi per vetture ibride, le attività di riciclo e del Battery Technology Center.
Novità anche per Pomigliano: sarà installata la nuova piattaforma Stla Small, dal 2028, su cui è previsto di produrre almeno 2 nuovi modelli compatti. Sicché in Campania arriverà una Pandina di nuova generazione, mentre quella attuale proseguirà fino al 2030. Ma anche per Melfi, che ospita la piattaforma Stla Medium dalla quale nasceranno, dal 2025, la nuova Jeep Compass (elettrica e ibrida), la nuova Lancia Gamma e due DS, si prevedono novità. Tranne la DS8, tutti i modelli saranno anche ibridi, non solo elettrici, generando così tre volte i volumi. Il futuro di Cassino è concentrato sulla nuova piattaforma Stla Large: tre le novità, a partire dal 2025, con le nuove Alfa Romeo Stelvio e Giulia (entrambe ibride oltre che elettriche).
A sua volta Atessa beneficerà, nel 2027, di una nuova versione Large Van, non a caso ospiterà lo Stellantis CustomFit, un programma di conversione e personalizzazione dei veicoli a batteria. Per Modena, poi, polo storico della Maserati, il futuro riguarderà l'alto di gamma con il coinvolgimento dell'ecosistema della Motor Valley.
Infine, il nodo Termoli, dove il progetto gigafactory resta nei piani del gruppo.Questo è ciò che Stellantis assicura di voler mantenere in Italia, nell'idea che lo Stivale torni a condividere la centralità che in questi anni è stata interamente affidata alla Francia. C'è da crederci? Il tempo dirà.
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