Migranti, Meloni: "Ora Cdm sull'Albania, troverò la soluzione al problema"

I giudici non convalidano il trattenimento dei migranti in Albania, Giorgia Meloni organizza un Consiglio dei ministri per superare l'ostacolo

Migranti, Meloni: "Ora Cdm sull'Albania, troverò la soluzione al problema"
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I giudici non hanno convalidato il trattenimento dei migranti in Albania, scatenando le ire della maggioranza. Lo stesso premier Giorgia Meloni, in visita in Libano in queste ore, è intervenuto sul tema criticando l'azione della magistratura. "È molto difficile lavorare e cercare di dare risposte a questa nazione quando si ha anche l'opposizione di parte delle istituzioni che dovrebbero aiutare a dare risposte", ha dichiarato il presidente del Consiglio da Beirut, annunciando un Cdm lunedì sul tema. Meloni non ha esitato a definire "pregiudiziale" la decisione del tribunale di Roma, secondo il quale i Paesi non possono essere definiti sicuri in modo generico ma dev'essere fatta una valutazione caso per caso.

"La questione non è l’Albania - ha aggiunto Meloni - la questione è molto più ampia, perché in buona sostanza quello che i giudici" di Roma "dicono è che non esistono Paesi sicuri. Quindi comunico ufficialmente che il problema non c’è in Albania, il problema è che nessuno potrà essere mai più rimpatriato. Il problema è che tu non puoi respingere la gente, il problema è che tu non puoi fare nessuna politica di difesa dei tuoi confini. E quindi spero che mi si dica anche poi come si risolve. Io non credo che sia una competenza della magistratura stabilire quali sono i paesi sicuri e quali no. Questa è una competenza del governo. E quindi forse il governo deve chiarire meglio che cosa si intende per paese sicuro". Nel punto stampa a Beirut, rispondendo ai giornalisti sull'iniziativa di richiesta di infrazione per l'Italia da parte delle opposizioni, Meloni ha ribadito la sua amarezza: "Persone pagate dal popolo italiano per chiedere alle istituzioni europee di colpire il popolo italiano è una cosa sulla quale penso che gli italiani rifletteranno. Temo che debba anche colpire il fatto che questa decisione dei giudici è stata anticipata ieri da alcuni esponenti del Partito democratico".

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La decisione del tribunale di Roma non sarà, come hanno già dichiarato con enfasi, la fine del progetto in Albania. E Giorgia Meloni questo lo spiega con decisione: "Intendo andare avanti. Gli italiani mi hanno chiesto di fermare l'immigrazione illegale, farò del mio meglio per limitare l'immigrazione illegale di massa", Mi dispiace, ha aggiunto il presidente del Consiglio, "che in un momento in cui tutta l'Europa guarda con interesse a ciò che sta facendo l'Italia, noi tentiamo come sempre di metterci da soli i bastoni tra le ruote". Anche il vicepremier Antonio Tajani è intervenuto sulla vicenda difendendo il lavoro del governo sui centri in Albania: "Noi andremo avanti, riteniamo che sia giusto fare così in sintonia con quello che ha detto Ursula Von der Leyen, che in una lettera ai commissari ha detto che l'accordo Italia-Albania è un modello da seguire".

Il ministro degli Esteri ha anche sottolineato che "ieri a Bruxelles ci sono state molteplici affermazioni europee di sostegno a questa iniziativa che non è in violazione delle regole umanitarie, che non è in violazione del diritto internazionale, che vede la presenza dell'Unhcr". Rinviare un immigrato irregolare dal Cpr in Albania gestito dall'Italia, e riportarlo nel suo Paese di origine, ha spiegato Tajani a quanti oggi hanno criticato, "non significa maltrattarlo.

Il rispetto della dignità deve esserci sempre e comunque. Anche l'immigrato clandestino deve essere trattato da essere umano ma se non è regolare deve essere accompagnato nel suo Paese di origine"

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