Lunedì 21 ottobre il Fatto Quotidiano aveva pubblicato una lettera, poi ripresa da altri siti, dove 29 docenti sui 120 dell'istituto Maria Montessori avevano espresso un'opinione del tutto personale sulla presenza del ministro Valditara a Palermo in occasione del processo Open Arms, firmandola come “docenti del liceo Montessori”.
Oggi, in un comunicato stampa, Anna Maria De Luca, dirigente scolastica del liceo, ha chiarito come la strumentalizzazione di questa visita abbia coinvolto la scuola: "In una questione politica esterna che ha provocato una lesione della dignità e della professionalità docente e sulla quale non posso esimermi dall’intervenire".
I fatti
"La lettera - firmata dai 29 docenti - ha provocato dissenso e disapprovazione nella comunità degli insegnanti formata appunto da 120 professionisti e non solo da 29 che si sono sentiti usati, a loro insaputa, per scopi politici del tutto estranei alla scuola e mai condivisi collegialmente" scrive ancora la dirigente scolastica spiegando i fatti.
Il disagio degli altri docenti
La maggior parte dei professori non firmatari della missiva, hanno quindi registrato un forte disagio nell'essere stati coinvolti: "Come dirigente scolastico, da lunedì registro frustrazione nei docenti che si sono ritrovati coinvolti nell’uso del nome del nostro liceo per scopi politici, iniziativa da loro percepita come una prepotenza, una prevaricazione, una grande mancanza di rispetto nei confronti di una comunità che deve lavorare in armonia: “abuso del nome del liceo Montessori”, “manipolazione di nascosto”, “mancanza di rispetto” sono le parole che più sto sentendo in questi giorni in seguito alla lettera".
Il monito
De Luca, ha invitato quindi a rispettare l'indipendenza della scuola sottolineando come: "In quanto dirigente scolastico mi sento quindi di invitare ogni personaggio esterno alla scuola a rispettare l’indipendenza della nostra comunità dalla politica ed a non interferire in alcun modo con la nostra quotidianità. Tutti dobbiamo combattere per far si che gli altri possano esprimere la propria opinione, anche se diversa, ma a titolo personale, certo non coinvolgendo il nome dell’istituzione nella quale si lavora".
"Il mio messaggio è chiaro - ha concluso poi la dirigente - non intendo permettere a nessuno di usare il nome della scuola che dirigo per condurre battaglie politiche contro il Ministero.
Lo sottolineo: tutte le opinioni personali sono legittime ma a nessuno è permesso di usare il nome della scuola per strumentalizzazioni politiche. E’ mio dovere tutelare i docenti che si sentono offesi da azioni non condivise portate avanti con il nome del nostro liceo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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