Sullo Ius Scholae Forza Italia insiste

"Condivisione con gli alleati". Salvini chiude: legge ok così

Sullo Ius Scholae Forza Italia insiste
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Concedere la cittadinanza con lo Ius scholae anche ai minori non nati in Italia, figli di immigrati regolari, che abbiano però completato un ciclo scolastico decennale. È questa la proposta lanciata da Forza Italia durante l'estate, su cui pesa un certo scetticismo di Fratelli d'Italia e la contrarietà dichiarata della Lega. Insomma, un tema sul quale nella maggioranza esistono sensibilità molto diverse. Ma su cui Forza Italia vuole andare avanti, ma concordando un percorso con gli alleati.

Il primo passo è stato riunire i gruppi parlamentari azzurri di Camera e Senato per valutare eventuali osservazioni tecniche di deputati e senatori per migliorare il testo. L'incontro si è tenuto ieri pomeriggio nella Sala Lucio Colletti di Montecitorio, alla presenza dei capigruppo Paolo Barelli e Maurizio Gasparri. Il primo, ha sottolineato che l'eventuale «estensione» dello Ius Scholae anche ai non nati in Italia è «da prendere in considerazione» nella proposta di legge che Forza Italia sta mettendo a punto e che «a breve presenterà agli altri partiti della maggioranza», prima dell'inizio del confronto nelle sedi parlamentari. Il testo - che sarà messo a punto nei prossimi giorni - prevede anche una restrizione a due generazioni, quindi al massimo ai nonni, per la possibilità di acquisire la cittadinanza per Ius Sanguinis, i cosiddetti oriundi. Oltre a ridurre da tre a massimo un anno i tempi per le verifiche per chi chiede la cittadinanza dopo dieci anni di residenza.

Una riunione, dunque, per condividere eventuali osservazioni. E sulla quale la vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli, ha posto una questione di «metodo», convinta che l'incontro «andasse fatto prima» perché «alcune cose prima di essere annunciate vanno discusse». Di certo, c'è che l'argomento è per la maggioranza scivoloso. Anche se, spiega Barelli, Antonio Tajani (ieri assente perché impegnato a Berlino insieme al capo dello Stato Sergio Mattarella) «ha detto che se c'è un testo si ragiona con la premier» Giorgia Meloni che «è disponibile», visto che «nella scorsa legislatura Fdi era d'accordo su una modifica di questo tipo».

Che, spiega Gasparri, «anticipa leggermente un automatismo dei 18 anni», ma «spinge sul fronte dell'istruzione». Resta, invece, il «no» granitico della Lega. «La normativa sulla cittadinanza - dice Matteo Salvini - va bene così com'è».

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