Il grande, doloroso impatto emotivo del "Tatuatore di Auschwitz"

Dal 10 maggio in tv e on demand su Sky, e in streaming su NOW, saranno disponibili i primi 2 episodi de Il tatuatore di Auschwitz

Il grande, doloroso impatto emotivo del "Tatuatore di Auschwitz"
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Dal 10 maggio in tv e on demand su Sky, e in streaming su NOW, saranno disponibili i primi 2 episodi de Il tatuatore di Auschwitz, miniserie tratta dall'omonimo bestseller internazionale pubblicato nel 2018 dalla scrittrice neozelandese Heather Morris ( in Italia per i tipi di Garzanti). La Morris tra il 2003 e il 2006 aveva raccolto la testimoniaza di Lale Sokolov, sopravvissuto al lager nazista di Auschwitz-Birkenau.

La serie e il libro si concentrano sulla storia d'amore che ha come protagonisti Lale e la sua futura moglie Gita; un legame nato in uno dei luoghi simbolo dell'odio, del male assoluto trasformato in sterminio. Un amore che è riuscito a germogliare sul fondo dell'abominio umano e poi a continuare per decenni dopo che i due protagonisti hanno ottenuto la libertà. Il tatuatore mette in scena i colloqui di Morris e Sokolov, a partire dai quali si dipanano in forma di flashback i ricordi dell'uomo (interpretato da Harvey Keitel, mentre Morris è Melanie Lynskey). Sokolov per sopravvivere fu costretto a cooperare con le SS, a essere, con i suoi tatuaggi (si scusava sempre coi prigionieri mentre li marchiava) in un certo qual modo complice della macchina di morte del campo. Nella serie emerge tutto il suo dolore, i sensi di colpa, il carico di fantasmi che perseguita per sempre chi attraversa la valle della morte e dell'odio.

Va detto che critiche al

libro erano state mosse dall'Auschwitz Memorial Research Center, che aveva sottolineato imprecisioni che potevano dare un'idea distorta del lager. Qualcuna nella serie è stata corretta. Di certo la presa emotiva è forte.

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