«Facebook», anzi «faccia di buco», come lo chiamano ormai molti affezionati frequentatori italiani, non è sicuro. In fondo lo sanno tutti, e accettano volentieri il rischio, pur di intrattenere relazioni sociali con gli amici. Ma il ministro tedesco per la Tutela dei consumatori, Ilse Aigner, non dev'essere persona malleabile. Convinta che la frequentazione del social network esponga a troppi rischi per la mancanza di sicurezza e protezione dei dati, ha messo in guardia i suoi colleghi sull'utilizzo del social network per promuovere le attività dei vari ministeri.
«Dopo un approfondito studio giuridico, sono giunta alla conclusione che Facebook non deve essere assolutamente utilizzato su nessuno dei nostri siti governativi», ha scritto la ministra in una email ai suoi colleghi rivolgendo inoltre un appello alle amministrazioni ad evitare di creare pagine per «fan» alle quali gli utilizzatori del social network possano abbonarsi «in virtù di questioni giuridiche molto serie».
Aigner ha inoltre fatto sapere di essersi cancellata da Facebook un anno fa per protestare contro la mancanza di sicurezza e che si recherà «presto» negli Stati Uniti per incontrare i dirigenti del social network e chiedere «il rispetto delle norme tedesche e europee sulla protezione dei dati».
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