L'Idf conferma i raid in Libano, Hezbollah rivendica un lancio di razzi a nord di Israele

La diplomazia mondiale è impegnata a trovare un accordo per il cessate il fuoco a Gaza ma nel frattempo crescono le tensioni tra Israele ed Hezbollah

L'Idf conferma i raid in Libano, Hezbollah rivendica un lancio di razzi a nord di Israele
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Mentre si lavora per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza, la tensione a nord di Israele resta alta. Hezbollah sembra voler tenere lo Stato ebraico in costante allerta con attacchi frequenti, mentre Israele effettua frequenti incursioni nel sud del Paese per annullare la minaccia. Anche stanotte le regioni del nord sono state oggetto di un lancio di missili provenienti dal Libano. Ma secondo quanto riferito in una nota, sarebbe la risposta a un attacco israeliano che, in base alle dichiarazioni del ministero della Salute libanese, ha ucciso tre operatori della protezione civile nelle zone meridionali della nazione. I combattenti di Hezbollah, si legge nel comunicato, "hanno bombardato Kiryat Shmona con una raffica di razzi Falaq". Non sembra comunque si siano registrati danni a persone in territorio ebraico.

Ma quelli che il Libano identifica come operatori della protezione civile, per l'Idf che ha dato comunicato dell'attacco sono esponenti dell'organizzazione terroristica Amal che operavano all'interno di una struttura militare di Hezbollah nell'area di Froun. La contro-replica di Israele è arrivata prima dell'alba di domenica, con un ennesimo raid aereo nel sud del Libano con l'obiettivo di distruggere alcune postazioni missilistiche di Hezbollah, da cui partono parte dei razzi che colpiscono il nord del Paese. L'operazione si è svolta tra Aitaroun, Maroun El Ras e Yaroun. Ma sono stati intercettati anche dei missili diretti verso Israele, che sono stati neutralizzati. "L'Idf è molto concentrato sulla lotta contro Hezbollah. Penso che il numero di attacchi nell'ultimo mese, di operativi uccisi, di razzi distrutti, di infrastrutture distrutte, sia molto elevato", ha dichiarato il capo di stato maggiore delle Idf, il tenente generale Herzi Halevi, durante un tour delle alture del Golan.

La strategia di Israele di condurre attacchi preventivi contro le forze di Hezbollah è stata confermata anche da Halevi in visita al Northen Command. Ma lo Stato ebraico non si sta limitando alla difesa attiva, ammettendo, sempre tramite il capo di stato maggiore, che stanno anche "preparando mosse offensive nel territorio". Nella sola giornata di ieri più di 15 lanciarazzi e siti appartenenti a Hezbollah sono stati presi di mira e alcuni di questi sarebbero stati già preparati per attaccare Israele. Secondo l'Idf un missile intercettore è stato lanciato contro un "obiettivo aereo sospetto" sopra la comunità di confine settentrionale di Ghajar, ma poi si è rivelato una "falsa identificazione".

Nella giornata di ieri, in uno scenario già di forte instabilità, è arrivato l'appello di Recep Tayyip Erdogan, che ha invitato i Paesi islamici ad allearsi contro quella che definisce "la crescente minaccia dell'espansionismo israeliano".

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