Non si ferma la pioggia di bombe e missili russi sull’Ucraina. Sabato 13 luglio, le forze di Mosca hanno colpito con un attacco double tap la stazione ferroviaria di Budy, un villaggio nella regione di Kharkiv, uccidendo un agente di polizia e il capo dei servizi d’emergenza del distretto. Altre 25 persone sarebbero rimaste ferite, tra cui due bambini, tre soccorritori e un agente delle forze dell’ordine.
La strategia impiegata dai russi in questo bombardamento prevede il colpire una struttura, aspettare che i media e il personale di soccorso si rechi sul posto e bersagliarla di nuovo. Il secondo missile, solitamente, viene lanciato 30 o 40 minuti dopo il primo. Secondo gli esperti, gli obiettivi di questo genere di attacchi sono, da un lato, il danneggiamento delle infrastrutture strategiche di Kiev e, dall’altro, l’abbattimento del morale della popolazione ucraina già provato da più di due anni di conflitto. I bombardamenti double tap, inoltre, rientrerebbero nella categoria dei crimini di guerra qualora fosse comprovato il fatto che le forze del Cremlino abbiano preso deliberatamente di mira i civili, il personale medico e i giornalisti.
L’esercito di Putin ha già utilizzato questa strategia in passato. Stando ai dati diffusi dal Syria’s Justice and Accountability Center, i soldati di Mosca ne hanno effettuati ben 58 tra il 2013 e il 2021 nel loro intervento in sostegno di Bashar al-Assad, causando la morte di 300 volontari. Secondo Janine di Giovanni, co-fondatrice di The Reckoning Project, “a volte possiamo andare indietro fino alla guerra in Cecenia, perché Putin segue un modello di attacchi indiscriminati contro i civili. Fa parte di una strategia più ampia di punizione e controllo”.
Diversi esperti citati dal Kyiv Independent hanno affermato che gli attacchi double tap sono aumentati nei primi mesi del 2024, il periodo di maggior difficoltà per le forze ucraine schierate al fronte. Alcuni hanno suggerito che, oltre a puntare ad abbattere il morale dei difensori e a massimizzare i danni contro le infrastrutture del Paese, essi siano stati una sorta di “punizione” per i raid di Kiev in territorio russo, che hanno preso di mira centri logistici, depositi di petrolio, basi e raffinerie.
I servizi di emergenza della nazione invasa hanno predisposto un protocollo specifico per cercare di limitare le vittime di questo genere di bombardamenti, pur non potendo aspettare troppo tempo prima di recarsi nei luoghi degli attacchi e soccorrere persone ferite o intrappolate sotto le macerie.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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