Nel 26esimo giorno di guerra tra Israele e Hamas, i combattimenti sul terreno si sono avvicinati ulteriormente al punto critico. Le Idf hanno aumentato la pressione sulle forze di Hamas, combattento casa per casa a nord e nella parte centrale della Striscia di Gaza. Il portavoce militare ha confermato che, dall'inizio del conflitto, sono stati distrutti 11mila obiettivi. Sul fronte diplomatico, il Qatar è riuscito a mediare un accordo per l'apertura del valico di Rafah, in modo da permettere il passaggio dei palestinesi con doppia cittadinanza e dei feriti. Intanto, la Bolivia ha rotto le relazioni con Tel Aviv e alcuni Paesi hanno richiamato gli ambasciatori.
Israele avanza nella Striscia: "Siamo alle porte di Gaza City"
L’esercito israeliano ha proseguito la sua avanzata all’interno della Striscia di Gaza. I reparti delle Idf hanno conquistato terreno a nord e nella fascia centrale dell’exclave in direzione delle spiagge, con l’obiettivo di isolare la parte settentrionale del territorio controllato da Hamas. Nel tardo pomeriggio, il generale di brigata Itzik Cohen ha affermato che le truppe della 162esima divisione sono arrivate “alle porte di Gaza City”. L’ufficiale ha sottolineato che, negli ultimi cinque giorni, “abbiamo distrutto gran parte delle capacità di Hamas, attaccato le sue strutture strategiche, la sua gamma di esplosivi e i suoi tunnel sotterranei”.
Tra ieri e oggi, 15 soldati delle Idf hanno perso la vita negli scontri a fuoco con i terroristi. La maggior parte di loro apparteneva alla brigata di fanteria Givati. Due erano carristi e pare che il loro veicolo sia stato colpito da diversi missili lanciati da Hamas.
Il Qatar media l'accordo: apero il valico di Rafah
Il checkpoint di Rafah tra Egitto e Striscia di Gaza è stato aperto al passaggio dei civili con doppia cittadinanza e dei feriti palestinesi. Di questi, circa una novantina è stata trasportata negli ospedali egiziani. Altre 500 persone hanno abbandonato l’exclave assediata, tra cui quattro italiani volontari di Ong internazionali.
Il governo di Il Cairo ha spostato nella zona decine di carri armati e blindati, in modo da impedire a decine di migliaia di rifugiati di riversarsi oltre il confine. Nei prossimi giorni il valico verrà nuovamente aperto, per permettere il passaggio di altri palestinesi in possesso di passaporti stranieri. L’accordo è stato raggiunto grazie alla mediazione del Qatar, in concerto con Egitto, Hamas, Israele e Stati Uniti.
L'assedio diplomatico a Israele
La Bolivia ha rotto le relazioni diplomatiche con Israele. La Paz ha preso questa decisione in segno di “di condanna e ripudio dell'offensiva aggressiva e sproporzionata di Tsahal nella Striscia di Gaza”. Il ministro degli Esteri del Paese sudamericano ha sottolineato che l’operazione delle Idf “minaccia la sicurezza e la pace internazionale”.
Cile, Colombia e Giordania hanno richiamato i loro ambasciatori presenti nello Stato ebraico. Il governo di Amman ha inoltre informato Tel Aviv di non rimandare il suo rappresentante nella capitale del regno hascemita.
Da ultimo, il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan si è duramente scagliato contro Israele durante la visita ad Ankara del suo omologo iraniano, Hossein Amir Abdollahian. “Stati Uniti ed Unione Europea non vogliono il cessate il fuoco”, ha tuonato il capo della diplomazia del governo di Erdogan.
“In Palestina va avanti un assedio illegale ed è necessario porre fine alla violenza di Israele. Purtroppo stiamo vedendo come Usa e Ue non vogliano alcun cessate il fuoco e come questa posizione consenta ad Israele di continuare gli attacchi”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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