Un altro misterioso raid è andato a segno in Crimea. Un deposito di carburante ha preso fuoco nel villaggio russo di Volna, vicino alla fine del ponte sullo Stretto di Kerch, che collega la Russia con la penisola annessa da Mosca nel 2014. Lo stesso ponte, per altro danneggiato lo scorso ottobre da un camion bomba in un attacco che il Cremlino ha attribuito all’Ucraina, nonostante Kiev abbia negati di aver attaccato l’infrastruttura. Le fiamme hanno scatenato un enorme incendio, che le autorità locali stanno domando a fatica. Si tratta dell’ennesimo episodio sospetto verificatosi in quest’area nelle ultime settimane, tra esplosioni e attacchi sferrati da droni.
Cosa succede in Crimea
"Un carro armato con derivati del petrolio ha preso fuoco nel villaggio di Volna nel distretto di Temryuksky", ha spiegato il governatore di Krasnodar, Krai Veniamin Kondratyev su Telegram, riferendosi all’ultimo episodio, senza citare la causa dell'incidente. "Secondo le prime informazioni, non ci sono stati morti o feriti", ha aggiunto. "Si sta facendo tutto il possibile affinché il fuoco non si propaghi ulteriormente", ha specificato.
Secondo quanto riportato dall'agenzia russa Ria Novosti, l'area dell'incendio ha raggiunto i 1.200 metri quadrati. Per combattere l'incendio sono state coinvolte 23 unità di mezzi antincendio e 85 persone. All'incendio è stato assegnato il grado più alto di difficoltà.
E pensare che, poco prima, sempre in Crimea, i canali Telegram russi avevano riportato la notizia di un'esplosione. La deflagrazione, in un primo momento localizzata a Sebastopoli, sarebbe invece avvenuta in una ex base di addestramento per le guardie di frontiera vicino al villaggio di Shkolnoye, a pochi chilometri dall'aeroporto di Simferopol, secondo Radio Free Europe/Radio Liberty.
Esplosioni e incendi
Scorrendo la cronaca troviamo ulteriori episodi. Come, ad esempio, un altro incendio che ha recentemente preso di mira un deposito di carburanti a Sebastopoli. "L'incendio di un'area di mille metri quadrati è stato estinto. I vigili del fuoco stanno ripulendo l'area", scriveva pochi giorni fa il governatore russo della città, Mikhail Razvozhayev, aggiungendo che l’incidente era stato presumibilmente provocato da un attacco con droni. Il leader russo della Repubblica di Crimea, Sergej Aksyonov, spiegava inoltre che i sistemi di difesa aerea ed elettronica avevano abbattuto due droni sulla penisola.
L’emittente ucraina Rbc, citando un funzionario dell'intelligence militare di Kiev, Andriy Yusov, che non ha rivendicato l'azione come opera di Kiev, ha tuttavia fatto sapere che la deflagrazione di Sebastopoli ha distrutto una decina di tank russi con una capacità di oltre 40mila tonnellate di carburante. "Si attata di una punizione divina", ha affermato Yusov, per il raid aereo russo contro un edificio civile a Uman venerdì. Le infrastrutture civili non sono state interessate dall'attacco e i rifornimenti di carburante alla città sono andati avanti senza problemi. Sono state dispiegate 18 unità di pompieri a causa delle dimensioni dell'incendio e sono servite diverse ore per spegnerlo.
Alta tensione nella penisola contesa
In Crimea la tensione è insomma alle stelle. Nei prossimi giorni dovrebbe prendere forma la controffensiva di Kiev e, tutti gli episodi citati rientrerebbero all’interno di una precisa strategia ucraina. L'incendio ai depositi di carburante a Sebastopoli, ad esempio, farebbe parte del lavoro preparatorio per la suddetta controffensiva, secondo quanto riferito dalla portavoce del comando sud ucraino, Nataliia Humeniuk, citata da Ukrainska Pravda. "Questo è un lavoro preparatorio per l'ampia offensiva su vasta scala che tutti aspettano", ha affermato.
Dal canto suo, l’Ucraina continua a sostenere che la riconquista della Crimea è uno degli obiettivi primari della controffensiva, anche se gli analisti internazionali dubitano fortemente che gli ucraini possano avere le forze per riprendersi la regione sul Mar Nero. Gli attacchi in loco si stanno tuttavia moltiplicando e anche i danni causati dai velivoli telecomandati si fanno via via più consistenti.
La mossa dell'Fsb
Il Servizio federale per la sicurezza russo (Fsb) ha intanto informato di aver fermato le attività della rete di intelligence militare dell'Ucraina che stava pianificando una serie di attacchi terroristici di alto profilo in Crimea.
"L'Fsb della Federazione russa ha interrotto le attività della rete di intelligence del Ministero della Difesa dell'Ucraina, che prevedeva di commettere una serie di clamorosi sabotaggi e atti terroristici sul territorio della Repubblica di Crimea", si legge nella nota dei servizi di sicurezza russi.
Obiettivi degli attacchi, secondo i servizi di Mosca, anche l'autoproclamato governatore della Crimea, Sergey Aksenov, il
presidente del Parlamento Vladimir Konstantinov e la sindaca della città di Yalta, Yanina Pavlenko. Secondo i russi, obiettivi degli attacchi erano anche "infrastrutture di trasporto della penisola".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.