Conte: "Cosa aspettiamo a eseguire il mandato di cattura contro Netanyahu?"

Giuseppe Conte passa all'attacco del premier israeliano e chiede che venga eseguito il mandato d'arresto: lo stesso che pende su Vladimir Putin per il quale non c'è la stessa solerzia

Conte: "Cosa aspettiamo a eseguire il mandato di cattura contro Netanyahu?"
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Giuseppe Conte è intervenuto nella trasmissione In Onda, su La7, durante la quale ha avuto modo di parlare anche della Palestina, esprimendo il suo personalissimo giudizio su quanto sta accadendo in Medioriente. Il leader del M5s, che ormai viaggia senza più la "zavorra" del grillismo, sta cercando di imporre una propria linea al Movimento e, per farlo, prova a distaccarsi quanto più può da tutto ciò che è stato il M5s fino a oggi. Non in tutto, certo, ma l'obiettivo di Conte sembra essere quello di dimostrare di avere personalità e di essere capace di trasferirla al partito, ormai sempre più suo, modello "uomo solo al comando". Ecco che, in questo contesto, si inserisce la dichiarazione dell'ex premier su Israele e Palestina, secondo il quale "stiamo assistendo da più di un anno a un sistematico sterminio, lì ci sono 40 mila morti, non possiamo nemmeno contarli. Cosa aspettiamo a eseguire il mandato di arresto di un criminale come Netanyahu?".

In primis, qualcuno dovrebbe suggerire all'avvocato che il mandato di arresto si può eseguire solamente nel momento in cui Netanyahu lascia Israele per recarsi in un Paese che aderisce alla Corte di giustizia internazionale. In seconda istanza, non è vincolante per i Paesi. L'Italia, l'Europa, o chi per loro, non possono andare in Israele per prelevare Benjamin Netanyahu, se è questo che intende Conte quando si chiese cosa si aspetta a eseguire il mandato. Per altro, anche su Vladimir Putin pende un mandato di arresto internazionale, eppure non si ricorda a memoria una simile presa di posizione del leader del Movimento 5 stelle contro il presidente russo, che ha invaso l'Ucraina senza nemmeno aspettare che ci fosse un casus belli.

Nel frattempo, il presidente del M5s utilizza per il suo attacco al presidente di Israele il numero di vittime che viene comunicato dal ministero della Salute di Hamas, che di per sé non è particolarmente attendibile.

Un recente studio condotto dal Centro Studi per il Nuovo Medio Oriente della Henry Jackson Society ha smontato punto dopo punto la conta dei morti a Gaza sottolineando che, pur dovendo il massimo rispetto per ogni vittima civile, il bilancio è ben altro. Si sottolinea che Hamas non distingue tra miliziani, soldati e civili ma, soprattutto, che non ci sia in quel bilancio la distinzione tra morti per cause naturali e morti avvenute in conseguenza diretta del conflitto.

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