Mercenari serbi agli ordini del Cremlino: la mossa della Russia in Ucraina

Nelle fila dell'esercito regolare russo sono presenti volontari serbi, mentre il gruppo Redut sta arruolando personale da spedire al fronte

Mercenari serbi agli ordini del Cremlino: la mossa della Russia in Ucraina
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Secondo quanto riferisce un'inchiesta del quotidiano britannico The Guardian, la Russia starebbe reclutando volontari serbi per combattere nel conflitto in Ucraina tra le fila dell'esercito regolare. Mosca avrebbe in programma di reclutare “migliaia” di uomini per il tramite di Davor Savicic, un serbo che ha iniziato a combattere in Ucraina nel 2014 dalla parte russa e che presumibilmente ha legami con il gruppo Wagner.

Ora firmiamo ufficialmente un contratto con il ministero della Difesa russo”, aveva detto Savicic alla televisione di Stato russa l’estate scorsa, aggiungendo che “i soldati passano attraverso l'ufficio di registrazione e arruolamento militare di Krasnogorsk e dopo un ulteriore addestramento vengono inviati nella direzione di Luhansk”.

In quella stessa intervista si era venuto a sapere che alcuni volontari serbi si erano uniti alla 106esima divisione aviotrasportata russa, una delle quattro facenti parte delle truppe aviotrasportate di Mosca o Vdv (Vozdushno-Desantnye Vojska). A quanto sembra, Mosca intenderebbe allargare il reclutamento di serbi in modo da formare un battaglione separato all'interno della divisione di paracadutisti.

Il quotidiano britannico ha affermato che la motivazione che ha spinto i serbi ad arruolarsi nell'esercito russo – qualcosa che anche da quelle parti è proibito dalla legge pena la perdita della cittadinanza – sarebbe di origine ideologica, nonostante il trattamento economico riservato ai volontari (soprattutto se stranieri) sia diverso rispetto a quello dei mobik, il personale russo mobilitato. Quanto rivelato dal Guardian non è una novità, sebbene per la prima volta si ammetta che personale straniero sia stato arruolato nei ranghi dell'esercito regolare.

Già dall'inizio del conflitto erano emerse testimonianze (online) di volontari serbi arruolati nella Pmc (Private Military Company) Wagner, ma è un fatto noto che ex militari provenienti dal Paese balcanico hanno combattuto nelle fila dei russi sin dalla destabilizzazione del Donbass nel lontano 2014.

Nella giornata del 16 ottobre, invece, una breve informativa pubblica dell'intelligence britannica aveva affermato che un altro gruppo facente parte della galassia delle Pmc russe, la Redut, stava reclutando mercenari volontari da diverse provenienze, inclusi ex combattenti del gruppo Wagner, sotto la supervisione del Gru (il servizio segreto militare), molto probabilmente per essere impiegati in operazioni nell'est ucraino tra Donetsk, Luhansk e Kharkiv, dove il gruppo Redut ha schierato circa 7mila uomini.

Si ritiene che il ricorso al reclutamento di volontari per le Pmc e di personale straniero da impiegare in unità nell'esercito regolare sia conseguenza del malcontento interno verso la mobilitazione: in questo modo il Cremlino cerca di rinforzare i reparti al fronte senza dover ricorrere ad altre chiamate alle armi di cittadini russi.

La guerra in Ucraina ha portato a cambiamenti nella legislazione per rendere più facile per i cittadini stranieri arruolarsi nell’esercito russo. Allo stesso tempo, sono stati compiuti sforzi per arruolare più russi, anche se le iniziative per ampliare la leva – compreso l’aumento del limite di età per il servizio militare obbligatorio – sono state ampiamente impopolari. Con le elezioni alle porte il Cremlino sta quindi agendo cautamente da questo punto di vista per non perdere consensi, che dopo più di un anno e mezzo di guerra restano comunque alti.

Tornando alla questione dei volontari serbi, è noto che il paese balcanico ha da tempo stretti legami con la Russia ed esiste un forte movimento nazionalista che fa riferimento al panslavismo russo, però Belgrado, negli ultimi anni, ha dimostrato di volersi staccare da Mosca guardando più a occidente: nelle sue forze aeree, ad esempio, presto arriveranno i caccia francesi Rafale, e sono cominciate anche esercitazioni congiunte con l'esercito statunitense.

Inoltre aveva destato molto scalpore in quel del Cremlino il ritrovamento di 3500 razzi del sistema Mlrs (Multiple Launch Rocket System) “Grad” diretti verso l'Ucraina, sebbene il governo di Belgrado abbia quasi subito smentito la fornitura di armi a Kiev.

Non bisogna però pensare che i volontari serbi per la guerra in Ucraina stiano tutti dalla parte russa: combattono da entrambe le parti, così come fanno altri volontari provenienti dai Paesi balcanici.

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