La Russia ha effettuato un blitz distruggendo tre lanciarazzi a lancio multiplo Himars di fabbricazione statunitense e gli "specialisti stranieri" che li manovravano. L'annuncio è arrivato direttamente dal ministero della Difesa di Mosca, secondo cui le forze del Cremlino hanno colpito anche l'officina di assemblaggio e i luoghi di preparazione per il lancio di droni nemici, così come edifici per il raggruppamento di truppe e depositi per equipaggiamento militare in 109 distretti. Intanto il ministro della Difesa russo ha avvertito il capo del Pentagono, Lloyd Austin, del "pericolo di un'ulteriore escalation della situazione in relazione alla fornitura in corso" di armi statunitensi alle forze armate ucraine.
Il raid della Russia contro i lanciarazzi ucraini
L'agenzia russa Tass ha riportato l'intero comunicato del ministero della Difesa di Mosca. "L'aviazione operativo-tattica, i veicoli aerei senza pilota, le truppe missilistiche e l'artiglieria dei gruppi di truppe delle Forze Armate della Federazione Russa hanno distrutto tre lanciatori di razzi multipli Himars prodotti dagli Stati Uniti, così come un veicolo di trasporto-carico e gli specialisti stranieri che ne assicuravano l'uso", ha dichiarato il dicastero. Non sono fin qui emersi ulteriori particolari, se non che sono stati distrutti tre sistemi Himars e, presumibilmente, i militari stranieri che "li facevano funzionare".
A proposito di lanciarazzi, lo scorso 22 giugno per la prima volta le forze armate ucraine hanno utilizzato questi sistemi per attaccare la regione russa di Kursk, distruggendo un edificio dell'FSB. Il Kyiv post ha scritto che l'Ucraina ha lanciato due missili HIMARS contro le strutture militari vicino a Mirnyi nel distretto di Suzhansky e vicino a Dovgi Bumi nel distretto di Belovsky. Entrambi i missili sarebbero stati abbattuti, ma i detriti hanno parzialmente distrutto l'edificio della guardia di frontiera dell'FSB a Suzha.
Secondo quanto riportato da Associated Press, il permesso degli Stati Uniti all'Ucraina di colpire il territorio russo avrebbe interrotto i piani del Cremlino di utilizzare oltre 90.000 soldati russi che erano stati schierati per una nuova offensiva a Kharkiv. A quanto pare, il deterioramento della situazione al fronte avrebbe costretto Washington a consentire a Kiev di utilizzare l’artiglieria e i sistemi missilistici forniti dall’Occidente, colpendo anche le aree di confine più calde.
Le linee rosse di Mosca
Il ministro della Difesa russo Andrei Belousov ha avvertito in merito al "rischio di una ulteriore escalation" legata alle forniture di armi statunitensi all'Ucraina, durante la telefonata del 25 giugno con l'omologo Usa, Lloyd Austin. "Durante la telefonata, avvenuta su iniziativa degli Stati Uniti, il ministro e il segretario hanno avuto uno scambio di opinioni sulla situazione in Ucraina", si legge in un comunicato del ministero della Difesa di Mosca. Belousov, prosegue la nota, ha messo in guardia contro "un ulteriore inasprimento della situazione" a causa della fornitura di armi all'Ucraina da parte degli Stati Uniti.
Nel frattempo il ministro degli Esteri, Sergej Lavrov, ha dichiarato che l'intenzione dell'amministrazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden di infliggere una "sconfitta strategica" alla Russia è destinata al fallimento.
"In generale - ha spiegato Lavrov - tutte queste aspirazioni e tendenze che vediamo nelle politiche pratiche dell'amministrazione Biden non sono una novità, siano esse le idee consapevolmente destinate al fallimento di infliggere una sconfitta strategica alla Russia o un desiderio molto ingenuo di contenere sia Mosca che Pechino allo stesso tempo, oltre all'Iran".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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